Sarebbero pronti ad arrivare i bonus in busta paga ai docenti in relazione alla continuità didattica: i dettagli
Il tema scuola desta sempre grande attenzione, ed in questo caso la questione si lega ad un bonus una tantum, cioè a compensi aggiuntivi che dovrebbero variare fra 868 e 954 euro, per i docenti che scelgono di non trasferirsi e che lavorano all’interno delle aree disagiate.
La misura interesserebbe gli insegnanti che rinunciano a trasferirsi, proseguendo il proprio insegnamento nelle scuole ubicate nell’aree disagiate, andando ad assicurare la continuità didattica. È ciò che emerge da talune anticipazioni di stampa, a proposito di un imminente sblocco delle risorse dal MIM, per il finanziamento della misura previsti dal Decreto 258/2022.
Riguardo le tempistiche, i premi verrebbero ripartiti fra le scuole interessate entro gennaio, mentre l’accredito in busta paga avverrebbe a febbraio. Tale aspetto interesserebbe all’incirca ventimila insegnanti, i fondi da integrare al MOF, per potenziare l’offerta formativa, sono pari a trenta milioni di euro. Il settanta per cento è indirizzato agli insegnati che negli ultimi 5 anni non hanno fatto richiesta di trasferimenti oppure assegnazioni provvisorie. Il trenta per cento invece a chi da cinque anni insegna nelle aree scolastiche difficili e non residente nella provincia d’insegnamento.
Bonus una tantum docenti in busta paga: le categorie e il parere dell’ANIEF
Desta dunque attenzione il bonus una tantum per docenti in busta paga, nei casi e modalità previsti, i cui compensi aggiuntivi netti varierebbero quindi fra 868 e 954 euro. Tali compensi, rispettivamente, arriverebbero alle 2 categorie che sono individuate dal Decreto numero 258/2022. Si tratta di insegnanti che garantiscono l’interesse dei loro alunni alla continuità didattica e di quelli che prestano servizio nelle scuole caratterizzate da indici di status social, economico e culturale e di dispersione di particolar criticità.
Per all’incirca seimila insegnanti i quali posseggono sia l’uno che l’altro requisito, la misura potrebbe giungere sino a 1823 euro. Sostanziale approvazione a tal riguardo dal sindacato Anief, sebbene il numero di insegnati coinvolti sia eccessivamente esiguo. Si tratta di ventimila docenti su quasi novecentomila, viene ricordato del presidente nazionale del sindacato, Marcello Pacifico.
Questi spiega infatti che dalla Legge di Bilancio ci si attendeva “una specifica indennità di sede”, da dare a coloro che lavorano nei territori disagiati. Come sottolinea PMI.it, vi è anche un altro finanziamento in arrivo, ovvero quello che si lega al decreto Caivano, oggetto di pubblicazione a settembre in Gazzetta Ufficiale. Ad esser previsti sono altri sei milioni di euro per la garanzia della continua didattica e per il contrasto della dispersione scolastica nelle aree svantaggiate.