Qual è la procedura per la rinuncia all’eredità: i costi, le possibilità e gli aspetti legati al notaio: ecco alcuni elementi da conoscere
Quello della rinuncia all’eredità è un tema che porta con sé alcuni interrogativi comuni e diffusi a proposito delle modalità e dei costi legati all’operazione. Quando si afferma la rinuncia, in molti casi ciò si lega al non voler sostenere spese e rischi legati ad una eventuale situazione debitoria della persona scomparsa. Tuttavia, anche tale decisione potrebbe comportare dei costi, i quali però sono variabili in base alla procedura, la quale può esser svolta in tribunale o presso il notaio.
Da qui, una domanda ricorrente è se la rinuncia all’eredità comporti il pagamento del notaio. La spesa che affronta chi rinuncia non è la stessa di quella che compete agli altri eredi, poiché il rinunciante andrà a pagare soltanto la registrazione della medesima rinuncia, nonché l’onorario del notaio. Le strade per effettuare la rinuncia all’eredità sono tre, due delle quali tramite dichiarazione espressa, mentre l’altra in via tacita.
E dunque, tramite dichiarazione rilasciata al cancellerie del tribunale, oppure rilasciata al notaio di fiducia, o ancora lasciando decorrere il termine decennale per l’accettazione dell’eredità. Nel caso della rinuncia in tribunale occorre far riferimento a quello del circondario dove era ubicata l’ultima residenza della persona defunta, e presentare i documenti previsti.
Quindi, carta di identità e codice fiscale dei dichiaranti, codice fiscale del defunto, copia conforme (se presente) del testamento, originale certificato di morte. In caso di minori, tutelati oppure amministrati, la copia conforme dell’autorizzazione da parte del giudice tutelare. Tale rinuncia sarà poi registrata all’interno del registro successioni e qualora sia realizzata da un minorenne, occorrerà la presenza dei suoi genitori.
Rinuncia all’eredità, come funziona, costi e il punto sul notaio: alcuni dettagli sul tema
Un’altra possibile strada per la rinuncia all’eredità è quella che riguarda il notaio, i cui effetti son gli stessi del caso precedente. Poi vi è la rinuncia tacita, ovvero la non accettazione dell’eredità nel termine dei dieci anni che la legge consente. Al riguardo, come spiega Laleggepertutti.it, è previsto dalla legge un termine di dieci anni soltanto per l’accettazione dell’eredità, ma non nel caso della rinuncia.
Dunque, la non accettazione dell’eredità nei 10 porta al decadimento dell’inerente diritto, e di riflesso è possibile rinunciare all’eredità anche non accettandola entro dieci anni. Bisogna però stare attenti al riguardo, poiché occorre anche evitare comportamenti che vadano a determinare l’accettazione tacita dell’eredità. Ad esempio vendita e locazione dei beni del soggetto scomparso, l’accatastamento degli immobili in proprio favore. E ancora, usare i beni mobili o il denaro del defunto.
Altresì, il convivente o coloro che abbiano possesso dei beni del defunto i quali entro tre mesi dalla morte non abbiano realizzato l’inventario e, nei quaranta giorni a seguire, non abbiano manifestato la rinuncia, si ritiene come avessero accettato. Dunque, un atteggiamento passivo non sempre determina la rinuncia. Dal punto di vista dei costi, questi son diversi in base alla modalità che si sceglie. La rinuncia al tribunale prevede all’incirca 200 euro per registrare l’atto e 16 (marca da bollo).
I costi fissi inclusi per quella notarile sono di 200 euro (imposta di registro), 45 euro (imposta di bollo), 48 euro (marche da bollo per inserirla nel registro successioni), aggiungendo l’onorario del notaio che potrebbe essere sugli 800 euro e variabili secondo il servizio e l’accordo fra le parti. Il pagamento del notaio per coloro che rinunciano all’eredità, spiega Laleggepertutti.it, c’è ma soltanto per il medesimo atto di rinuncia e non riguardo le altre attività realizzate, in favore di altri eredi, ad esempio la pubblicazione del testamento. Sono richiesti dal notaio il documento d’identità e cod. fiscale del defunto e rinunciatario, certificato di morte tra cui l’ultima residenza e certificato di stato di famiglia.
Due le strade per rinunciare all’eredita: gratuitamente, e si può fare verso tutti i chiamati all’eredità (articolo 519 codice civile), o taluni, (articolo 478 del codice civile). Nel secondo caso ha luogo la donazione. Vi è anche modo di rinunciare dietro corrispettivo. Questi alcuni dettagli generali sul tema, che è opportuno e consigliato approfondire presso esperti del settore per saperne di più.