I percettori di pensione a gennaio potranno giovarsi dello sconto fiscale e della rivalutazione, con un oggettivo aumento dell’importo.
In considerazione dei rischi di diminuzione del potere d’acquisto nel nostro paese, a causa del carovita e dell’aumento dell’inflazione, le istituzioni – con il supporto dell’Istat – sono corse ai ripari attraverso il meccanismo della rivalutazione pensioni.
E se a dicembre vi è stata la rivalutazione pensioni anticipata, grazie a quanto previsto dal Decreto Anticipi, con all’interno tutti gli aumenti versati dalla mensilità di dicembre per pensionati e dipendenti statali, ora si profilano nuovi incrementi per i percettori di trattamenti previdenziali, con le pensioni di gennaio 2024.
Vediamo gli ultimi aggiornamenti.
Pensioni gennaio 2024 e perequazione automatica: nuova rivalutazione dei trattamenti previdenziali
L’anticipo della rivalutazione pensioni ha operato nel mese di dicembre, secondo il meccanismo della perequazione degli assegni onde adeguarli al reale indice Istat. Pertanto sono scattati i conguagli dello 0,8%, valevoli per effetto della rivalutazione Istat definitiva dell’8,1% (rispetto alla provvisoria fissata nel 2022 al 7,3%.).
Ebbene, la pensione registrerà un nuovo incremento dal 3 gennaio poiché, come rimarcano gli esperti, tra rivalutazione ISTAT 2024 e riforma scaglioni IRPEF, dal mese prossimo avremo un doppio incremento delle pensioni.
In concreto nel cedolino pensione di gennaio 2024 è inclusa la rivalutazione per adeguamento all’inflazione e l’eventuale “Conguaglio Pensione da Rinnovo”. L’incremento delle prestazioni previdenziali 2024 è quantificato a cominciare dal tasso di indicizzazione Istat del 5,4%, ma attenzione perché si tratta della percentuale piena di aumento per i trattamenti fino a 4 volte quello minimo. Invece, le pensioni di ammontare più alto fanno valere le aliquote a scaglioni. Nel complesso, le pensioni più corpose avranno un aumento minore rispetto allo scorso anno.
In particolare, applicando ai trattamenti le aliquote di perequazione fissate nel ddl di Bilancio 2024, e considerando il trattamento minimo definitivo per l’anno in corso (rivalutato dell’8,1% con il cedolino pensione di dicembre), una pensione che, ad esempio, rientra nell’importo di 2.272 euro lorde riceverà una rivalutazione del 5,4%, con aumento pari a 122 euro mensili.
Accorpamento scaglioni Irpef con relativo sconto sulle pensioni
Non solo. La riforma scaglioni Irpef produrrà un ulteriore vantaggio per i pensionati. Infatti, insieme alla perequazione automatica l’ulteriore novità dell’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef (che passeranno da 4 a 3), comporterà di fatto un abbassamento delle tasse sulla pensione.
In particolare nel 2024, per i pensionati con un reddito compreso tra 15mila e 28mila euro, scatterà un vero e proprio sconto sulle imposte. Questo perché l’aliquota più bassa oggi valevole, ovvero quella del 23%, è allargata ai redditi pensionistici entro il limite dei 28mila euro all’anno.
Al fine di sapere l’ammontare lordo della propria pensione annua, si può comunque dare un’occhiata al cd. modello OBIS/M, vale a dire il certificato di pensione in tempo reale. Il prossimo anno per le pensioni lorde fino a a 28mila euro annui, la tassazione massima sarà di 6.440 euro, con un risparmio totale corrispondente a 260 euro da distribuire sulle mensilità incassate. Per la quota di pensione superiore al citato importo si applicano le precedenti aliquote.