Le finestre mobili sono periodi di tempo che passano tra la maturazione dei requisiti di accesso ad uno scivolo pensionistico e l’erogazione del primo rateo.
Il lavoratore che matura i requisiti di pensionamento non potrà subito ricevere l’assegno ma in alcuni casi dovrà attendere a lungo.
La data precisa della liquidazione del trattamento spettante con il pensionamento non sempre coincide con il momento della maturazione dei requisiti di accesso ad uno scivolo pensionistico. Il sistema previdenziale italiano consente di lasciare il mondo del lavoro non solo con la pensione di vecchiaia – 67 anni di età e venti anni di contributi – ma anche con diverse forme di pensionamento anticipato.
La Manovra 2024 ha prorogato Quota 103, Opzione Donna e l’APE sociale mentre fino al 2026 non ci saranno interventi sulla pensione per i precoci e la pensione anticipata ordinaria. Poi c’è la pensione contributiva per chi ha iniziato a lavorare dal 1996 e altre forme dedicata ad alcune categorie di lavoratori come gli invalidi. Ogni misura prevede la soddisfazione di precisi requisiti. Nel momento in cui si raggiungono, però, scatta nella maggior parte dei casi una finestra mobile.
Cosa sapere sulla finestra mobile di pensionamento
Tra la maturazione dei requisiti di pensionamento e la prima erogazione dell’assegno intercorre un periodo temporale chiamato finestra mobile o di decorrenza. Durante questi mesi il lavoratore può scegliere i continuare a lavorare ma non è un obbligo.
Una volta aperta la finestra mobile è possibile presentare le dimissioni e inoltrare domanda di pensione con decorrenza dal primo giorno del mese successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. Ma non è sempre così. Quota 103, ad esempio, prevede una finestra di decorrenza nel 2024 di sette mesi per i dipendenti privati e nove mesi per quelli pubblici.
Tempi molto lunghi di attesa anche per Opzione Donna. La decorrenza del trattamento ha una finestra mobile di 12 mesi per le dipendenti e di 18 mesi per le autonome. Poi c’è la pensione di vecchiaia per gli invalidi con 80% minimo di invalidità riconosciuta. Si raggiunge a 56 anni per le donne e 61 per gli uomini ma occorre tener conto di 12 mesi di finestra mobile. Anche per i non vedenti (56 anni di età per gli uomini e 51 per le donne con dieci anni di contributi) la decorrenza è di 12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gli autonomi.
Per le salvaguardie pensionistiche c’è una finestra mobile di 12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gli autonomi se si accede alla pensione di vecchiaia e di 15 mesi per i dipendenti e 21 mesi per gli autonomi se accedono alla pensione di anzianità Quota 98.