Come funzionano le finestre mobili? Una panoramica per superare i dubbi di chi si appresta a raggiungere il traguardo della pensione.
La materia previdenziale è ricca di termini tecnici che a molte persone potrebbero apparire complicati o, comunque, non immediatamente comprensibili. Chi ha lavorato tutta la vita e ha pensato a versare regolarmente contributi in vista della pensione, potrebbe non aver ben chiaro il concetto, pur fondamentale, di ‘finestra mobile‘: di che si tratta? Ebbene, con queste parole ci si riferisce, semplicemente, a quel lasso di tempo che sussiste tra il conseguimento del requisito per andare in pensione ed il primo giorno utile per incassare il trattamento pensionistico, ovvero la precisa data della liquidazione della pensione spettante per legge.
Di seguito coglieremo l’occasione per parlare delle finestre mobili e offrire qualche chiarimento su un tema che, a ben vedere, è o dovrebbe essere di primario interesse per chi si sta avvicinando alla fatidica data di pensionamento.
Finestre mobili, cosa sono e come funzionano: chiarimenti
In apertura abbiamo visto che le finestre mobili di fatto rimandano la data di incasso effettivo della prima mensilità di pensione. In altre parole, esse rappresentano un periodo di slittamento variabile, che deve passare tra il momento di conseguimento dei requisiti anagrafici e contributivi utili per il diritto a pensione e la decorrenza vera e propria del rateo previdenziale.
Dette finestre altro non sono che una soluzione approntata dal legislatore, nelle forme di previdenza pubbliche obbligatorie, al fine di frenare – ove possibile – la spesa pensionistica che, come si sa, rappresenta un’uscita notevolissima per le casse dello Stato. In alcuni casi il differimento del rateo è di trascurabile entità, mentre in altri è più rilevante.
Forse non tutti sanno che, durante il periodo di differimento programmato dalle finestre mobili, si può proseguire a lavorare ma che non è obbligatorio farlo – essendo già raggiunti i requisiti contributivi ed anagrafici. Se la finestra mobile si è già aperta, l’interessato può dare le dimissioni e fare richiesta di pensione, con la precisazione che quest’ultima decorrerà dal primo giorno del mese posteriore al termine del rapporto di lavoro.
A quali pensioni si applica il meccanismo delle finestre mobili?
Pensione anticipata ordinaria, pensione per lavori usuranti, esodati, Opzione Donna, le varie Quote succedutesi negli anni, pensioni in regime di totalizzazione nazionale, comparto difesa e sicurezza e prestazioni non modificate dalla legge Fornero (ad es. pensione anticipata per non vedenti): questo è, in estrema sintesi, il bacino di prestazioni previdenziali su cui operano oggi le finestre mobili, con le caratteristiche che abbiamo sopra ricordato.
Sul web sono presenti diversi calcolatori della pensione, che consentono all’interessato/a di sapere qual è l’ammontare e la data esatta della pensione futura. Al contempo è possibile conoscere l’esatto lasso di tempo della finestra mobile.
Finestre mobili: esclusioni
Le cd. finestre mobili sono operative per più formule di pensione, con poche esclusioni. Tra queste sono comprese le pensioni di vecchiaia: infatti, con l’entrata in vigore del decreto legge n. 201 del 2011 (la cosiddetta riforma Fornero), dal primo gennaio 2012 non vale più la finestra mobile di attesa per la decorrenza della pensione di vecchiaia. Conseguentemente quest’ultima si ottiene immediatamente dopo il conseguimento dei requisiti anagrafici e contributivi. Anche alla pensione anticipata contributiva non si applicano.