Pensioni di reversibilità, arrivano i rimborsi da Inps che si adegua finalmente alla sentenza della Cassazione del giugno 2022. Ecco perché.
Come spiega il sito web dell’Inps, la pensione ai superstiti consiste in un trattamento pensionistico assegnato in ipotesi di decesso del pensionato (pensione di reversibilità) o dell’assicurato (pensione indiretta), e si rivolge – entro specifiche condizioni – proprio ai familiari superstiti. In particolare, la pensione di reversibilità corrisponde ad una quota percentuale della pensione della persona deceduta.
Ebbene, le ultime notizie in materia faranno contenti non pochi percettori della somma mensile in oggetto. Infatti se hai un reddito e, per questo, ti è stata tolta parte della pensione di reversibilità, l’Inps ti riconoscerà gli arretrati non versati a seguito di una sentenza ad hoc della Cassazione.
Vediamo allora qualche ulteriore dettaglio sul rimborso della pensione di reversibilità e come si attua. I dettagli.
Pensioni di reversibilità: novità rimborso arretrati dopo la sentenza della Cassazione
Dopo un anno e mezzo dalla sentenza della Suprema Corte (la n. 162 datata 30 giugno 2022), e dunque con un certo ritardo, l’istituto di previdenza si è attivato per il riconoscimento degli arretrati a chi, negli ultimi 5 anni, ha incassato di reversibilità meno di quel che gli spetta.
L’adeguamento Inps giunge con la circolare n. 108 del 22 dicembre scorso, grazie alla quale è oggi possibile il ricalcolo delle pensioni ai superstiti per il riconoscimento del miglior trattamento di cumulo con i redditi da lavoro.
In particolare la Cassazione ha affermato che la pensione di reversibilità non può essere tagliata – in caso di cumulo con altri redditi del beneficiario – di un’entità che oltrepassi l’ammontare totale dei redditi aggiuntivi. Inoltre la Corte ha stabilito che, in ipotesi di altri redditi, la pensione di reversibilità può essere decurtata soltanto fino a concorrenza dei redditi stessi.
Sostanzialmente, se da un lato il giudice ha sottolineato che il cumulo tra pensione e reddito deve rispettare determinati limiti – essendo opportuno un bilanciamento tra i diversi valori coinvolti – dall’altro ha di fatto sollecitato l’Inps ad effettuare i conguagli con il rimborso degli arretrati.
Pensioni di reversibilità: l’incostituzionalità della legge e la svolta
In particolare la Cassazione ha dichiarato contrario alla Costituzione il meccanismo per il quale, al crescere del proprio reddito, corrispondeva la progressiva riduzione dell’ammontare della cd. pensione ai superstiti. I tagli all’assegno ai superstiti si erano verificati a partire da chi ha un reddito personale annuo maggiore di 4 volte il trattamento minimo Inps e non è incluso in nuclei familiari con figli minori, studenti o disabili.
Ebbene, se è vero che si trattava di un meccanismo indicato dalla legge, è altrettanto vero che la sentenza n. 162 del 2022 ha dichiarato incostituzionale le relative norme pensionistiche .
Concludendo, nel corso di quest’anno sarà compito di Inps effettuare le operazioni di conguaglio, consegnando i rimborsi per il quinquennio 2019-2023 a favore di chi abbia conseguito una pensione di reversibilità con un importo ingiustamente decurtato. L’adeguamento avverrà in automatico, senza bisogno di domanda da parte dei diretti interessati.