In tema di buoni fruttiferi postali le alternative non mancano ma una, in particolare, merita grande attenzione. Scopriamola insieme.
In molti conoscono i pregi dei buoni fruttiferi postali, ovvero strumenti di investimento che non presentano costi di sottoscrizione e rimborso, tranne gli oneri fiscali. Altra peculiarità e aspetto positivo di detti buoni è che in ogni momento è possibile richiedere il rimborso del capitale investito – entro il termine di prescrizione.
Non solo. Come specifica il sito delle Poste, l’investitore può contare su una tassazione agevolata al 12,50% e i buoni fruttiferi postali sono esenti da imposta di successione.
Di seguito evidenzieremo qual è la tipologia di buono più appetibile nel corso dell’anno appena iniziato, tenuto conto degli alti rendimenti. Ecco qualche dettaglio.
Buoni fruttiferi postali: il prodotto evergreen in fatto di investimenti
L’ampio insieme dei buoni fruttiferi postali attiene a prodotti di risparmio a rendimento garantito, ovvero opzioni di investimento sicure per i piccoli risparmiatori che sono alla ricerca di un modo per far fruttare i risparmi a breve, medio o lungo termine. Ebbene, negli ultimi tempi sono in crescita le sottoscrizioni dei buoni fruttiferi di Poste Italiane da parte dei piccoli risparmiatori – a testimonianza del fatto che si tratta di un prodotto ‘evergreen’.
Nel 2024 i buoni fruttiferi delle Poste tornano anzi a rappresentare un’ottima alternativa, anche rispetto al recente passato che li ha visti ‘soccombere’ nel confronto con i buoni del Tesoro. In particolare, oggi spicca l’incremento dei rendimenti deciso dalla Cassa depositi e prestiti – CDP, che li rende piuttosto appetibili anche per chi ha poca dimestichezza con gli investimenti. Un aumento dei tassi di interesse per detti prodotti, che mira ad avere più sottoscrittori e a rilanciare il prodotto: di concerto con le Poste, CDP ha dunque deciso di intervenire sui rendimenti – ‘lievitati’ dallo 0,5 al 3,5%.
Ricordiamo che tra le opzioni preferite dai risparmiatori italiani, sempre molto oculati quando si tratta di investire, abbiamo i titoli di Stato, i libretti remunerati e, appunto, i buoni fruttiferi postali.
Il buono Rinnova in breve
Il panorama delle tipologie di buoni fruttiferi è alquanto variegato, ma la cosa non sorprende. Infatti tra i prodotti disponibili nel 2024 abbiamo ad es. il buono 3×4, il buono ordinario, il buono dedicato ai minori e il buono 4 anni Plus. Ognuno di essi viene compiutamente descritto nel sito ufficiale delle Poste e ha caratteristiche degne di nota, tali da suggerire l’investimento.
Ma, tra le varie tipologie, probabilmente spicca oggi il buono fruttifero postale Rinnova, da considerarsi il più conveniente per gli investimenti dei piccoli risparmiatori. Infatti lo strumento è ideale per chi:
- rimborsa uno o più buoni fruttiferi postali scaduti (a cominciare dal primo agosto 2023 ed entro il periodo di collocamento del Buono Rinnova)
- vuole reinvestire i suoi risparmi fino a 6 anni
E’ possibile domandare ed ottenere il rimborso anche dopo 3 anni, con il riconoscimento degli interessi maturati nel primo triennio. Comunque, per maggiori informazioni, raccomandiamo la lettura della guida ad hoc di Cassa Depositi e Prestiti, disponibile in questa pagina.