La malattia di Alzheimer è una forma di demenza progressiva e, al momento, senza cure definitive. Ma c’è un modo per rallentarla subito.
Come suggeriscono alcuni studi e ricerche che hanno trovato spazio in alcune pubblicazioni scientifiche, la malattia di Alzheimer può essere tenuta sotto controllo, pur non essendo curabile del tutto. Per questa forma di demenza senile, infatti, non esistono al momento medicinali o terapie in grado di condurre il malato fuori dal tunnel, anche se la medicina ha fatto notevoli passi avanti negli ultimi anni.
Di seguito vedremo un percorso utile a rallentare l’evoluzione negativa della malattia, ma che non tutti conoscono.
Malattia di Alzheimer: tra rimedi e progressi della ricerca scientifica
Come accennato, se al momento non esiste una cura definitiva per la malattia di Alzheimer, tuttavia sono stati sperimentati efficaci trattamenti che possono supportare nella gestione dei sintomi e nel rallentamento della sua azione lesiva. Scientificamente la demenza senile consiste in una malattia neurodegenerativa dell’encefalo, che affligge le persone anziane e comporta una riduzione graduale e inesorabile delle facoltà cognitive.
Diversi sono i tipi di demenza senile e tra essi rilevano soprattutto la demenza vascolare, la demenza a corpi di Lewy e la malattia di Alzheimer, che qui specificamente interessa perché la più diffusa. Tra i sintomi vi è la perdita di memoria, la difficoltà a svolgere attività quotidiane classiche come lavarsi o vestirsi, gli sbalzi di umore e le difficoltà nell’espressione verbale.
Al fine di curarne i sintomi, vi sono medicinali ad hoc ed, in particolare, spiccano gli inibitori reversibili dell’acetilcolinesterasi (AChE) e la memantina, ovvero gli unici farmaci approvati nel nostro paese per il trattamento dell’Alzheimer.
Non solo. Rilevano anche alcuni approcci terapeutici non farmacologici che, nel tempo, hanno dato buoni risultati. Tra essi la terapia occupazionale, la terapia del linguaggio e la terapia comportamentale. Si tratta di attività che coinvolgono medici, terapisti, assistenti sociali e la rete dei professionisti sanitari.
L’utilità dei centri diurni Alzheimer
Forse non tutti sanno che i centri diurni Alzheimer consistono in servizi socio-sanitari integrati e mirati a persone afflitte da patologia di Alzheimer o differenti demenze. Abbiamo citato l’importanza della rete di specialisti ed infatti detti centri si avvalgono della presenza di personale qualificato, come gli educatori professionali, gli psicologi, gli infermieri o gli OSS.
Proprio la socialità è un fattore chiave per rallentare la progressione della malattia: coltivare i rapporti con gli altri aiuterà infatti a mantenere attivo il cervello e a contrastare proprio quell’attività di deterioramento tipica delle forme di demenza. Al contempo il malato di Alzheimer potrà giovarsi di controlli periodici, dell’effettuazione dell’attività fisica e di una alimentazione equilibrata.
Concludendo, quelle che abbiamo accennato sono tutte terapie e indicazioni che intendono salvaguardare le abilità cognitive restanti, spingendo il malato ad affrontare – con approccio costruttivo – i vari problemi comportamentali legati alla malattia.