Cambia la procedura per diventare insegnante. Scopriamo le nuove regole per non perdere quest’occasione di lavoro.
Il Decreto PNRR2 (convertito in legge) contiene la riforma del reclutamento docenti, cambiando molte regole anche sulla formazione iniziale e continua.
Le nuove disposizioni introducono un nuovo percorso per entrare nel mondo della scuola come insegnati che include: abilitazione, superamento del concorso e periodo di prova in servizio. Scopriamo i dettagli e altre importanti novità.
Come diventare docente nel 2024: attenti alle novità per non sbagliare
Bisogna precisare che la riforma cambia il percorso di reclutamento solo dei docenti di scuola secondaria, ovvero degli insegnati che lavorano nelle scuole medie (superiore di primo grado) e superiori (o di secondo grado). Invece, non varia la normativa e il percorso per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella primaria.
Per insegnare nella scuola superiore, gli interessati devono possedere:
- il titolo di studio di accesso, ovvero la laurea magistrale oppure la laurea triennale per il profilo ITP;
- l’abilitazione all’insegnamento, ovvero il percorso da 60 CFU (crediti formativi universitari);
- il superamento del concorso per insegnanti;
- un anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.
Per molti aspiranti insegnanti può sembrare un sogno difficile da raggiungere, ma in realtà il nuovo percorso vuole solo garantire agli studenti docenti preparati e competenti.
In effetti, conseguire l’abilitazione all’insegnamento è necessario per ottenere competenze e conoscenze ulteriori sulla materia che andranno a insegnare. Il concorso mira a valutare e inserire all’interno del circuito scuola aspiranti docenti con una preparazione idonea. Infine, il periodo di prova serve ai futuri insegnati ad applicare le conoscenze e le competenze apprese durante il percorso di studio in un contesto reale, sotto la supervisione di docenti più esperti.
Comunque, per agevolare il passaggio alla nuova normativa, il 2024 sarà considerato un periodo provvisorio fino al 31 dicembre.
Più nel dettaglio, gli aspiranti docenti dovranno conseguire l’abilitazione attraverso percorsi universitari o accademici abilitanti, con frequenza obbligatoria, ottenendo almeno 60 crediti formativi universitari o accademici. Al termine dovranno svolgere una prova finale.
In seguito, poi, dovranno partecipare al concorso per docenti che saranno indetti su base regionale e a cadenza annuale. La procedura concorsuale prevede prove per titoli ed esami. Durante il periodo transitorio potrebbe svolgersi anche una prova preselettiva.
Potranno partecipare al concorso i docenti in possesso dell’abilitazione per la classe di concorso specifica, per i posti comuni o di specializzazione, per il sostegno. Inoltre, fino al 31 dicembre 2024, quindi durante la fase provvisoria, potranno partecipare anche i docenti senza abilitazione.
Gli aspiranti docenti in possesso di abilitazione che superano il concorso saranno assunti a tempo indeterminato per svolgere l’anno di prova per almeno 180 giorni di servizio effettivo. Superato l’anno di prova saranno confermati in ruolo e vincolati alla sede per 3 anni.
Invece, i docenti senza abilitazione che superano il concorso saranno assunti per una supplenza annuale. Tuttavia, durante il periodo dovranno acquisire 30 CFU/CFA del percorso abilitativo, a cui hanno diritto. Dopo aver superato la prova finale per conseguire l’abilitazione, sono assunti a tempo indeterminato e poi eventualmente immessi in ruolo dopo il superamento dell’anno di prova.