Report Banca d’Italia sull’aumento dei costi dei conti correnti. I dati su quelli tradizionali fotografano un nuovo consistente aggravio per le finanze dei correntisti.
I dati recentemente pubblicati dalla Banca d’Italia suonano quasi come un campanello d’allarme e, in qualche modo, indicano la bontà della scelta di chi ha optato per un conto corrente postale oppure online. Ebbene, secondo il report recente di Bankitalia, i costi dei c/c sono in costante aumento – il settimo consecutivo ormai – ma secondo un trend al rialzo che non appare ‘proporzionato’ all’aumento dell’inflazione. Non a caso Codacons ha recentemente fatto notare che la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta in 5 anni del +31%, a fronte di una inflazione, nell’identico periodo, del +11,6%.
Ma quali sono i numeri che in sintesi chiariscono la situazione e i rincari per milioni di correntisti italiani? Vediamo insieme.
Conti correnti più cari: i dati di Bankitalia tolgono ogni dubbio
Nel 2022 la spesa annua per i conti correnti è salita ulteriormente a 104 euro. Lo spiega il report della Banca d’Italia che fa il punto sui costi per le famiglie, rivelando altresì che a costare oggettivamente di meno sono i conti online (33,7 euro), più diffusi tra i giovani e tra coloro che sono più avvezzi alle moderne tecnologie. Ma non solo. La spesa per i conti online è meno marcata, collocandosi – sempre nel 2022 come anno di riferimento – su un +0,7 euro.
Più nel dettaglio la spesa per la gestione di un conto corrente bancario classico (utilizzabile sia con sportello fisico’ sia con modalità di home banking) è aumentata di 9,3 euro rispetto al 2021 (94,7 euro), toccando come detto la somma annua pari a 104 euro. Come si può agevolmente intuire, il motivo del nuovo incremento è legato alle variazioni dei costi fissi e variabili per la gestione del conto corrente. Essi hanno infatti contribuito, rispettivamente, al 63,4 e al 36,6% dell’aumento complessivo.
Spese fisse e spese variabili: chiarimenti
Inoltre, se per le spese variabili la crescita è dovuta in particolare alla maggiore operatività della clientela (bonifici, assegni ecc.) con commissioni – invece – più o meno invariate nell’ammontare, le spese fisse sono cresciute per motivi legati alla variazione dei canoni di base. E proprio su questo sono giunte le critiche del Codacons.
Come accennato sopra, il rincaro per gestione dei conti correnti individuato dalla Banca d’Italia per il 2022 è il settimo di seguito. E negli ultimi anni è vero che la variazione delle spese fisse ha contribuito in modo quasi sempre decisivo al trend delle spese di gestione. Ecco perché c’è chi si è spostato al conto online e chi, invece, ha preferito il conto corrente postale. Peraltro, sottolinea la Banca d’Italia, il costo di gestione dei conti presso le Poste è salito nel 2022 da 58 a 59,6 euro, con un evidente minor costo rispetto ai conti correnti tradizionali.