La prestazione universale promette di venire incontro agli anziani gravemente malati e con scarso reddito. Le prime anticipazioni.
Potenziare l’assistenza sanitaria degli anziani, partendo anzitutto da coloro che sono in condizioni di salute molto delicate e vivono in situazioni di indigenza: é questo l’obiettivo del decreto Anziani che intende portare avanti quanto già concordato nell’ambito del Patto per la Terza Età.
Tra le misure da attuare, nel quadro di un massiccio investimento pari a un miliardo di euro per un biennio, vi è in particolare la cd. prestazione universale, una misura di sostegno economico a persone anziane non autosufficienti, che non superino una certa soglia ISEE annua.
Di seguito daremo le prime anticipazioni in materia, per risolvere possibili dubbi e spiegarne in sintesi i vantaggi.
Bonus anziani fino a 1.000 euro: le condizioni di accesso
Non un bonus sostitutivo dell’indennità di accompagnamento, ma supplementare ad essa e che – secondo le previsioni – potrebbe portare ad un incremento del 200% della prestazione originaria a favore del soggetto non autosufficiente. Ma se il decreto attuativo della legge delega in tema di assistenza sanitaria agli anziani è stato messo nero su bianco, invece per il varo ufficiale della nuova misura bisognerà attendere il primo gennaio 2025.
Inoltre la prestazione universale fino a 1.000 euro al mese, che sarà richiedibile online attraverso Inps (la erogherà previa verifica dei requisiti) e tramite patronati, sarà operativa per un periodo sperimentale e dunque fino al 31 dicembre 2026. Vi avranno diritto gli anziani non autosufficienti con almeno 80 anni di età, patologia gravissima e bisogno di assistenza continuativa.
L’ISEE del relativo nucleo familiare dovrà però essere molto basso e non superiore ai 6mila euro annui. Al contempo si tratta di coloro che già percepiscono l’indennità di accompagnamento. La “prestazione” sarà continuativa e stanziabile sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona, senza alcuna imposizione fiscale.
Ecco perché per ora la tutela sarà estesa soltanto alle fasce molto deboli della popolazione, e pertanto a coloro che – a causa di una condizione economica difficile – non sono nello stato di potersi fare carico delle cure necessarie per l’assistenza di una persona anziana con grave disabilità.
Prestazione universale anziani: ulteriori chiarimenti
In base a quanto emerso finora dal decreto Anziani, la prestazione universale sarà formata da una quota fissa monetaria – l’indennità di accompagnamento – e di una quota integrativa definita “assegno di assistenza” – la vera novità. Essa potrà toccare quota mille euro al mese, al fine di sostenere economicamente il lavoro di cura e assistenza domestica svolto da personale qualificato o l’acquisto di servizi destinati al malato e svolti da imprese dell’assistenza sociale.
Per saperne di più su modalità di richiesta, iter di assegnazione, valutazione dello stato di salute al fine di accedere alla prestazione universale e non solo, dovremo attendere però ulteriori chiarimenti ministeriali e dell’Inps. Intanto, però, il decreto Anziani sopra accennato rappresenta un punto di svolta nelle politiche dell’assistenza.