La pensione con 5, 10 e 15 anni di contribuzione non è un’utopia. Soddisfacendo alcune condizioni si potrà lasciare il mondo del lavoro e ricevere un assegno mensile.
La pensione di vecchiaia si raggiunge a 67 avendo maturato venti anni di contributi. Se non si soddisfano questi requisiti si dovranno scegliere altri scivoli meno convenienti. I contributi, infatti, sono importanti sia per capire quando lasciare il lavoro sia per l’importo dell’assegno.
Pochi anni di contributi portano ad una pensione bassa. Bisognerà accontentarsi se non si è riusciti ad avere una lunga carriera lavorativa. L’importante è che pur avendo accumulato anche soli 15, 10 o 5 anni di contributi si possa ricevere un minimo assegno mensile. Non avrà alti importi, come detto, ma sarà un’entrata su cui poter contare.
Gli scivoli sono numerosi a partire dalla più nota pensione di vecchiaia con cinque anni di contributi raggiungibile a 71 anni dai contributivi ossia coloro che hanno iniziato a maturare la contribuzione dal 1° gennaio 1996. I cinque anni dovranno essere di contribuzione effettiva e i 71 anni si dovranno compiere entro il 31 dicembre 2026.
Tutte le possibilità di pensionamento con 5, 10 e 15 anni di contributi
Continuiamo con i possibili scivoli di pensionamento con cinque anni di contributi. C’è l’Assegno ordinario di Invalidità dedicato ai lavoratori con riduzione permanente di due terzi della capacità lavorativa, assicurati presso l’INPS da minimo cinque anni e con 156 contributi versati negli ultimi cinque anni. Continuiamo con la Pensione ordinaria d’inabilità per gli inabili permanenti e invalidità assoluta da qualsiasi attività lavorativa e la Pensione di invalidità Enasarco per gli Agenti di Commercio con infermità o difetto fisico/mentale insorto dopo l’iscrizione alla Fondazione.
Passiamo ai lavoratori con dieci anni di contribuzione alle spalle. Se ciechi possono richiedere la pensione di vecchiaia per non vedenti a 56 anni se dipendenti uomini e 51 anni se dipendenti donne oppure a 61 anni se autonomi uomini e 56 anni se autonome donne. Se iscritti alle casse private dei professionisti possono richiedere la pensione di invalidità loro dedicata così come se iscritti alle casse professionali possono ottenere la pensione contributiva.
Arriviamo ai quindici anni di contributi maturati. Il pensionamento fa riferimento alle tre deroghe Amato. Bastano 780 settimane di contribuzione per andare in pensione a 67 anni ma solo se si ha una certa anzianità contributiva al 31 dicembre 1992 oppure se si possiede l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria entro il 26 dicembre 1992 o si hanno dieci anni di lavoro discontinuo. Infine c’è la pensione di vecchiaia per non vedenti raggiungibile a 61 anni o 56 anni se uomini o donne dipendenti e 66 o 61 anni se uomini o donne autonomi.