Chi nel 2024 compie 62 anni e risponde a determinati requisiti può andare in pensione con la Quota 103, ma anche accedere ad altri benefit.
Recentemente si sta discutendo molto sulle pensioni anticipate, perché il sistema è letteralmente al collasso e i lavoratori rischiano di percepire assegni molto bassi. Non è una novità, dunque, che venga chiesto di andare in pensione il più tardi possibile, in modo da supportare il sistema e anche prendere assegni più alti.
Alcuni lavoratori possono dunque godere di benefit se scelgono di rimanere al lavoro qualche anno in più rispetto al previsto. È il caso ad esempio di chi risponde ai requisiti per la Quota 103.
Hai maturato le condizioni della Quota 103 per andare in pensione? aspetta un attimo, ci sono 3 opzioni da valutare attentamente
Come sappiamo, attualmente chi he entro il 31 dicembre 2024 matura i diritti per Quota 103, ovvero 62 anni di età e 41 anni di contributi, può andare in pensione.
Si sa anche, però, che l’assegno pensionistico non sarà molto alto, e dunque chi desidera lasciare il lavoro deve vagliare bene tutte le possibilità. Infatti al momento è disponibile il cosiddetto “bonus Maroni”, che consiste in un abbattimento del cuneo fiscale del 10%, concesso a chi nonostante abbia i requisiti richiesti dalla Quota 103 decide di rimanere al lavoro.
Questo sgravio fiscale, di fatto comporta un aumento immediato della busta paga, ma non solo. Per capire meglio se vi sia un reale vantaggio e in che cosa consiste, riportiamo ciò che è previsto dal comma 140, articolo 1, della legge di Bilancio 2024: si prevede anche per quest’anno l’accesso all’incentivo, che spetta, come detto, a chi ha maturato i requisiti per la Quota 103.
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Dunque per quei lavoratori che pur soddisfacendo i requisiti per il pensionamento anticipato con Quota 103 e che decidono di non andare in pensione è previsto un aumento della busta paga. L’aumento è dato dalla cancellazione della quota contributiva che gli spetterebbe.
La buona notizia è che il lavoratore può scegliere cosa fare, dopo aver vagliato i pro e i contro; infatti il bonus non è automatico, e il lavoratore può decidere di:
- andare in pensione e godersi il meritato riposo, seppur con un assegno penalizzato;
- godere dell’incentivo, e dunque ottenere un aumento in busta paga (ma penalizzando la pensione futura che sarà più bassa).
- continuare a lavorare e versare i contributi per intero, tutelando così il valore della pensione;
L’incentivo, dunque, può essere preso in considerazione prima di capitolarsi a chiedere la pensione di vecchiaia. Naturalmente non esiste una scelta giusta in assoluto: ogni lavoratore dovrà valutare la propria situazione e scegliere secondo le proprie e personali esigenze e aspettative.