I titoli di Stato sono obbligazioni emessi per finanziare il proprio Paese e per gli investitori un modo per diversificare il portafoglio.
L’economia italiana negli ultimi anni ha vissuto momenti di crisi a causa prima del Covid-19 e poi della guerra in Ucraina. La situazione non sembra migliore soprattutto per l’aumento dell’inflazione, dei prezzi e dei tassi di interesse che mette a dura prova i cittadini.
Inoltre, poiché i soldi sul conto corrente sembra “consumarsi” lentamente, in molti hanno deciso di acquistare titoli di Stato, ovvero obbligazioni che un governo emette a debito per finanziare il Paese, con lo scopo di creare un investimento da utilizzare nei momenti di alta volatilità. L’Italia emette diverse tipologie di titoli di Stato: BTP, BOT, BTP€i, solo per citarne qualcuno. Ma quali sono i preferiti dagli investitori?
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Titoli di Stato: ecco perché è importante diversificare il portafoglio
La BCE (Banca centrale europea) negli ultimi due mesi non ha aumentato i tassi di interesse e così i BTP (Buoni del Tesoro poliennali) rendono il 4%. Di conseguenza, gli investitori hanno acquistato BTP da inserire nel proprio portafoglio finanziario creando uno strumento a reddito fisso.
Tuttavia, gli esperti del settore non sono del tutto d’accordo con questa strategia perché “contiene” due rischi. Il primo è che l’Italia riesca a pagare il proprio debito e, quindi, non riconosca una parte del valore delle obbligazioni. Il secondo rischio riguarda invece le eventuali fluttuazioni del controvalore investito. Ciò significa che i BTP possono subire un cambio di valore per la volatilità dei mercati, anche se il capitale sottoscritto è garantito fino alla scadenza del titolo.
Creare un portafoglio finanziario offre dei vantaggi davvero interessanti, per esempio è meno rischioso poiché “contiene” più strumenti di investimento. Nello stesso tempo, rende di più perché ci sono meno rischi.
Quindi, si parla di portafoglio prudente se si investe in un BTP 10 anni e si porta a scadenza. I rischi di perdita di denaro sono presenti lo stesso ma saranno minori rispetto a liquidare il titolo in anticipo. Infatti, in questo caso i soldi si perdono se crescono i tassi.
Si intende per rischio di mercato la possibilità di vedere oscillare il valore dei titoli di Stato nei mercati. Insomma gli esperti sconsigliano di investire in un solo strumento finanziario, ad esempio in BTP, proprio per evitare di perdere tutto.
Tuttavia, ipotizziamo un investitore che sceglie un paniere di BTP gennaio 2019: il guadagno medio nei 5 anni successivi è del 4,87% ma avrebbe affrontato una volatilità del 6,47%. Però il drawdown, ovvero la distanza osservata tra il picco più alto e quello più basso sarebbe stato del 19,31%. Insomma, una notevole perdita di guadagno.
Invece, se avesse utilizzato un portafoglio più prudente:
- la volatilità sarebbe stata del 7,67% (contro il 6,47%);
- il drawdown sarebbe stato inferiore: 17,01% contro il 19,31%;
- rendimento del 16,97%.