L’AGCM ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Poste Italiane: il tema riguarda le offerte nel mercato dell’energia
Tiene banco la tematica inerente il mercato dell’energia, il quale sta vivendo un periodo molto delicato, successivamente alla fine dei regimi tutelati per quanto concerne la fornitura di energia elettrica e del gas naturale. In tale scenario arriva la vertenza fra Poste ed altri fornitori di luce e gas.
L’Antitrust ha al riguardo avviato un procedimento, dopo alcune segnalazioni giunte dove si sostiene che non sarebbero stati resi accessibili beni o servizi a taluni concorrenti di PostePay, che ne avevano fatto richieste e ne avevano diritto. Il procedimento nei confronti di Poste Italiane, spiega Sky Tg 24, è teso ad accertare l’eventuale esistenza di violazioni dell’articolo 8, comma 2- quater (legge numero 287/1990).
A riferirlo è il Garante del Mercato, e in base al suddetto articolo, Poste Italiane dovrebbe render accessibili uffici e rete postale, (avendone disponibilità in esclusiva poiché fornitore del servizio universale postale), ai concorrenti della sua controllata PostePay, la quale li impiega per la commercializzazione e la promozione delle offerte Poste Energia nel mercato della vendita al dettaglio di energia elettrica.
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Mercato dell’Energia, l’istruttoria Antitrust: le segnalazioni e altri dettagli
Il provvedimento intrapreso dall’AGCM, giunge dunque dopo l’arrivo di alcune segnalazioni dove, ad esser sostenuto, è che Poste non avrebbe reso accessibili i beni ed i servizi a taluni concorrenti di Postepay, i quali recentemente ne avevan fatto richiesta. In tal maniera avrebbe attributo alla controllata un importante vantaggio competitivo.
Come si legge su PMI.it, l’elemento da chiarire è se realmente il canale esclusivo di vendita possa alterare le dinamiche concorrenziali del mercato, per una partita in gioco importante considerando, come sopra detto, il termine del mercato tutelato dell’energia. Sarà quindi l’Antitrust ad avere l’ultima parola, e che potrebbe dar seguito ad eventuali misure cautelari al fine del ripristino delle condizioni d’equità di tale specifico mercato.
All’incirca un anno fa o giù di lì, Poste ha fatto il suo ingresso nel mercato luce e gas, tramite la controllata Poste Energia. Si legge sul Corriere della Sera – L’economia, che in un primo momento l’offerta era riservata ai dipendenti, prima di venir aperta al pubblico, con lo scopo di giungere a quantomeno 1.5 milioni di clienti entro il 2025. Per giungere a tale obiettivo, Poste ha iniziato la promozione delle proprie proposte per le bollette tramite la rete territoriale di uffici e sportelli.
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Da qui, per l’Antitrust, vi sarebbe stato l’obbligo di Poste di permettere anche ai concorrenti l’accesso a tale canale distributivo, un dovere che secondo le prime risultanze dell’istruttoria non sarebbe stato rispettato. A2A e Iren hanno fatto richiesta nel periodo di giugno-luglio di poter promuovere negli ufficiali postali anche le loro offerte all’interno dei mercati di vendita al dettaglio di luce e gas.
Un permesso che sarebbe stato negato, e così ad ottobre l’associazione Utilitalia ha segnalato il punto all’Antitrust, facendo richiesta di misure cautelari volte a portare Poste ad aprire la propria rete distributiva. L’ultima parola, ad ogni modo, spetterà all’Antitrust: qui il “testo del provvedimento”.