In questi anni il mondo ha lottato strenuamente contro il Covid, ma non è l’unica malattia mortale di cui dovremmo preoccuparci.
Oggi le infezioni da Sars-Cov-2 sono curabili, sebbene gli esperti esortino a non abbassare del tutto la guardia, ma la verità è che la salute delle persone di tutto il mondo non è minata solamente da questo virus.
Sono davvero tante le malattie infettive che nei secoli hanno decimato le popolazioni, come ad esempio la peste.
Il nome i questa malattia rimanda a epoche lontanissime, eppure è ancora tra noi. Anche se non si sono verificati gravi casi di focolai egli ultimi 100 anni, spiccano nuovi casi e ciò che preoccupa sono le dinamiche di contagio.
Pensavi che la peste fosse scomparsa? Non è così, e si trasmette anche molto facilmente
Anche se non ne sentiamo notizia ogni giorno, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) monitorano la situazione e ogni anno vengono segnalati almeno 7 casi di peste umana.
Di recente, ne è stato scoperto uno in Oregon, ed erano anni che in questo Stato si pensava che la malattia fosse debellata. La notizia è stata diffusa il 7 febbraio scorso.
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Come ricorda il CDC , la peste è causata dal batterio Yersinia pestis, che sopravvive ancora oggi in molte parti del mondo. Più in particolare negli Stati Uniti si trova più spesso nelle zone rurali e semi-rurali, come il New Mexico settentrionale, l’Arizona settentrionale, il Colorado meridionale, la California, l’Oregon meridionale e il Nevada occidentale.
David Wagner, direttore del Biodefense and Disease Ecology Center presso il Pathogen and Microbiome Institute della Northern Arizona University, ha dichiarato a NBC News che “il punto caldo della peste è in realtà la regione dei Four Corners”, vicino ai confini di Utah, Arizona, Colorado e New Mexico. .
La peste in genere si diffonde agli esseri umani tramite i morsi di una pulce infetta o entrando in contatto con un animale malato. Il vero allarme, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi casi, è che le persone si siano infettate tramite il contatto diretto col loro gatto domestico.
Questo significa che i portatori della malattia sono vicini a noi e non bisogna sottovalutare questo aspetto. I sintomi della peste nei gatti si identificano in febbre alta, secrezioni purulente dagli occhi, vomito e diarrea, perdita di pelo e disidratazione, lingua e addome gonfi e comparsa di ulcere in bocca. Saperli riconoscere significa poter attivare immediatamente le misure disponibili per non far diffondere il focolaio.