La Legge di Bilancio ha modificato alcuni requisiti per richiedere l’APE Sociale. Restano valide le disposizioni per coloro che percepiscono la NASpI?
Alcune categorie di lavoratori hanno diritto alla pensione anticipata grazie all’APE Sociale.
Si tratta di un assegno corrisposto fino al raggiungimento dell’età pensionabile ad alcune categorie di lavoratori, considerate svantaggiate. Il sussidio può arrivare fino a 1.500 euro al mese.
L’ultima Manovra finanziaria ha prorogato la misura per tutto il 2024, ma ha modificato il requisito anagrafico di accesso alla misura, innalzandolo da 63 anni a 63 anni e 5 mesi.
L’APE Sociale non viene riconosciuta in automatico, ma necessita della presentazione di apposita domanda, ai fini dell’accertamento delle condizioni imposte dalla normativa. La richiesta per la verifica dei requisiti va presentata:
- entro il 31 marzo, con risposta non oltre il 30 giugno;
- entro il 15 luglio, con risposta non oltre il 15 ottobre;
- entro il 30 novembre, con risposta non oltre il 31 dicembre.
Quali sono le categorie di beneficiari dell’assegno? Scopriamolo.
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APE Sociale e NASpI: sono compatibili?
In merito ai soggetti che possono ricevere l’APE Sociale, un Lettore ha inviato il seguente quesito:
“Buongiorno, per l’Ape Sociale 2024 dopo la fine della NASpI, bisogna attendere i tre mesi? Grazie“.
I disoccupati sono una delle categorie di beneficiari dell’APE Sociale. Per usufruire dell’agevolazione, però, è necessario che abbiano almeno 30 anni di contributi accreditati e che abbiano terminato la fruizione di NASpI o Dis-coll.
Dal 2022, tuttavia, non è più necessario attendere la finestra di 3 mesi. Il nostro gentile Lettore, dunque, può immediatamente presentare richiesta per l’APE Sociale al termine della fruizione dell’indennità di disoccupazione.
Per la richiesta di certificazione del diritto è necessaria la lettera di licenziamento o di dimissioni per giusta causa, oppure il verbale che attesta la risoluzione consensuale.
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Ricordiamo, inoltre, che l’APE Sociale spetta anche a:
- lavoratori addetti ad attività gravose e usuranti, elencate nell’Allegato 3 della Legge di Bilancio 2022, svolte per almeno sei anni negli ultimi sette o per almeno sette anni negli ultimi dieci;
- caregivers che prestano assistenza, da almeno 6 mesi, ad coniuge o a un parente di primo o di secondo grado convivente, affetto da handicap grave. È, inoltre, necessaria un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- invalidi con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74% e che possiedono almeno 30 anni di contribuzione.
L’assegno è cumulabile con altri sussidi, come l’Assegno di Inclusione e l’Assegno Sociale. Non è, invece, compatibile con il Reddito di emergenza e, come abbiamo anticipato, con le indennità di disoccupazione
NASpI, Dis-coll e ISCRO (l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa riconosciuta ai liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS).
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