Il dubbio per tanti contribuenti riguarda la possibilità di ottenere la detrazione affitto 2024 senza cambiare la residenza. In alcuni casi l’opportunità è reale.
Cambiare città, pagare un affitto ma non spostare la residenza. In questo caso è possibile beneficiare delle detrazioni per le spese del canone mensile. Facciamo chiarezza.
Con la presentazione della dichiarazione dei redditi è possibile detrarre le spese d’affitto legate ad un immobile adibito ad abitazione principale. Secondo la Legge ci sono cinque casi di detrazione che dipendono dai soggetti richiedenti e dal reddito percepito durante l’anno. Qualora il contratto fosse intestato a più soggetti, ognuno potrà beneficiare della detrazione in base alla quota del contratto intestata con riferimento al reddito personale totale.
La condizione principale – la destinazione ad abitazione principale – sembrerebbe rendere impossibile poter detrarre le spese senza cambiare residenza. Invece ci sono delle situazioni che lo permettono. Nello specifico occorrerà dimostrare che l’immobile locato è necessario ed è dimora abituale. Sarà necessario conservare la documentazione attestante che il soggetto che fa domanda di detrazione abiti effettivamente nell’immobile locato. Parliamo ad esempio, delle bollette della luce, del gas e dell’acqua.
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Quando il cambio di residenza non è necessario per ottenere l’agevolazione
Gli studenti fuori sede hanno diritto alla detrazione IRPEF del 19% per le spese di affitto di un appartamento (o una stanza). Condizione necessaria è l’iscrizione ad un corso di Laurea presso un’Università con sede diversa rispetto alla residenza e distante almeno 100 chilometri o in una Provincia diversa. L’appartamento dovrà trovarsi nello stesso Comune dell’Università.
Il tetto massimo di spesa su cui calcolare la detrazione è di 2.633 euro. Di conseguenza la detrazione massima è di 500,27 euro. Possono accedere all’agevolazione anche gli studenti ITS o iscritti presso Conservatori o Istituti musicali pareggiati. La detrazione spetta non solo agli studenti fuori sede ma anche ai lavoratori che non cambiano residenza. L’importo è di 300 euro con reddito inferiore a 15.493,71 euro e di 150 euro con reddito tra 15.493,71 e 30.987,41 euro. Le detrazioni cambiano per gli inquilini con canone concordato diventando di 495,80 euro e 247,90 euro con stessi limiti reddituali.
Decidendo di cambiare la residenza la detrazione aumenterebbe. I lavoratori dipendenti potrebbero ottenere fino a 991,60 euro con reddito entro i 15.493,71 euro oppure 495,80 euro con reddito entro i 30.987,41 euro. La presenza di un contratto da lavoro subordinato sarà fondamentale per approfittare dell’agevolazione così come il cambio della residenza nel Comune presso cui si lavoro. Infine ricordiamo il Bonus per le spese d’affitto riservato ai giovani tra i 20 e i 30 anni.
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