Gli addetti a lavori usuranti o gravosi possono andare in pensione in anticipo, prima del raggiungimento dell’età pensionabile. Vale anche per gli OSS?
La Legge di Bilancio 2024 ha confermato, seppur con delle modifiche, due dei principali strumenti di flessibilità in uscita, a disposizione dei lavoratori che svolgono mestieri usuranti, pesanti o gravosi.
Ci riferiamo all’APE Sociale e a Quota 41.
Per andare in pensione con Quota 41 è necessario possedere almeno 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età anagrafica, e avere 12 mesi di contributi versati prima del compimento del diciannovesimo anno di età.
Per coloro che svolgono mestieri faticosi e pesanti è necessario che la mansione rientri in quelle elencate nel Decreto Legislativo n. 67/2011, ossia addetti alla linea catena, lavoratori notturni, conducenti di veicoli con capienza totale non inferiore a nove posti, adibiti al trasporto collettivo.
Per gli addetti ai lavori usuranti, invece, è necessario svolgere tale attività per almeno sette anni negli ultimi dieci di lavoro o per almeno sei anni negli ultimi sette.
Per l’accesso all’APE Sociale, da quest’anno sono necessari 63 anni e 5 mesi di età e 36 anni di contributi. Per i lavoratori gravosi, è richiesto lo svolgimento dell’attività da almeno sette anni negli ultimi dieci o da almeno sei anni negli ultimi sette. La Legge di Bilancio 2024 ha, inoltre, escluso da tale misura le categorie lavorative elencate nell’Allegato 3 della Legge n. 234/2021.
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Gli operatori socio sanitari rientrano tra le categorie usuranti?
Un Lettore ha inviato in Redazione il seguente quesito:
“Buongiorno, lavoro come OSS in una struttura ospedaliera privata, ha 60 anni e circa 39 anni di contributi. Riuscirò ad andare in pensione con 41 anni di contributi senza penalità o dovrò maturare 41 anni e 10 mesi di contributi? Grazie“.
Anche gli operatori socio sanitari (cd. OSS), sia dipendenti pubblici sia privati, rientrano nella categoria dei lavoratori che svolgono attività usuranti, perché si dedicano all’assistenza personale di soggetti che si trovano in situazioni di non autosufficienza e che hanno bisogno di particolari cure.
Possono, quindi, presentare richiesta sia per l’APE Sociale sia per Quota 41.
Per quanto riguarda il caso specifico del nostro Lettore, potrà smettere di lavorare con 41 anni di contributi, con Quota 41, se possiede almeno 12 mesi di versamenti prima del diciannovesimo anno di età e se svolge tale mestiere da almeno sette anni negli ultimi dieci di lavoro oppure da almeno sei anni negli ultimi sette.
Per accedere all’APE Sociale, invece, dovrà attendere il compimento dei 63 anni e 5 mesi di età.
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Sia per l’APE Sociale sia per Quota 41 precoci, è necessaria l’individuazione tramite un apposito codice ISTAT, specificato sul modello Unilav. Per gli operatori socio sanitari il codice è 5.3.1.1.
Ricordiamo, infine, che si tratta di due strumenti non strutturali, confermati, al momento, solo fino al 31 gennaio 2024. Non possiamo, dunque, prevedere se, al momento del raggiungimento dei requisiti da parte del Lettore, le misure saranno ancora attive.
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