Se la domanda di Assegno di Inclusione dovesse essere rifiutata il cittadino potrebbe chiedere il riesame dell’istanza ma entro tempistiche precise.
L’interessato ha trenta giorni di tempo per chiedere il riesame della richiesta di Assegno di Inclusione qualora le prime verifiche portassero ad un risultato negativo. Vediamo come procedere per non perdere la prestazione.
Dal 18 dicembre 2023 gli italiani possono fare domanda di Assegno di Inclusione, il sussidio economico erede del Reddito di Cittadinanza. Viene erogato alle famiglie con componenti minorenni, over 60, invalidi e ai nuclei in condizione di svantaggio sociale. Per accedervi occorrerà rispettare determinati requisiti reddituali e patrimoniali come per l’RdC e si dovrà firmare il Patto di Attivazione Digitale indipendentemente dall’età del richiedente.
Una volta sottoscritto il PAD e superate le verifiche dei requisiti scatteranno i pagamenti della misura dal mese successivo a quello della firma del Patto. Se l’sms con l’avviso di poter andare a ritirare la Carta di Inclusione presso un Ufficio Postale dovesse tardare ad arrivare consigliamo di verificare tramite il portale INPS lo stato della propria domanda. In caso di rifiuto dell’istanza si avrebbero trenta giorni di tempo per chiedere il riesame della richiesta.
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Trenta giorni di tempo per chiedere il riesame della domanda di AdI
L’INPS nel messaggio numero 684 del 2024 ha riferito come dal 27 febbraio saranno messe a disposizione del contribuente le causali di un eventuale rifiuto dell’istanza. Il cittadino potrà così verificare i motivi dell’esito negativo e contestarli facendo domanda di riesame oppure agendo per vie legali tramite il ricorso giudiziario.
Se lo stato della domanda risultasse “in sospensione”, invece, l’INPS avrà 60 giorni di tempo per eseguire un supplemento di indagine. Se non dovesse rispondere l’istanza si potrà considerare accolta per il silenzio-assenso. L’ente della previdenza controlla tutte le richieste di Assegno di Inclusione. Verifica la soddisfazione dei requisiti e solo se le condizioni ci saranno allora accoglierà l’istanza. Altri stati della domanda sono
- in evidenza se l’attestazione ISEE presenta omissioni o difformità e dunque si richiede l’invio di una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica entro 60 giorni,
- in sospensione se c’è discordanza del nucleo familiare rispetto la DSU e gli altri dati in possesso dell’INPS,
- rigetto con causale annessa dal 27 febbraio.
La domanda viene respinta se mancano i requisiti per accedere all’AdI. Qualora in contribuente ritenesse che si trova nella ragione allora entro 30 giorni può presentare istanza di riesame o ricorso giudiziario. Il riesame deve essere richiesto all’INPS di competenza territoriale.
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