Molti ex dipendenti stanno lamentando gravi ritardi nell’erogazione del TFS. Quali sono le cause e in che modo si può rimediare?
Al termine del rapporto lavorativo, gli ex dipendenti pubblici hanno diritto a ricevere il cd. Trattamento di Fine Servizio (TFS).
Le tempistiche per il pagamento delle somme spettanti, tuttavia, sono spesso molto lunghe e vanno da un minimo di 105 giorni a un massimo di 24 mesi, a seconda delle ragioni per le quali c’è stata la cessazione dell’attività lavorativa.
Se, infatti, il rapporto si è concluso per inabilità o per decesso, il TFS dovrebbe essere riconosciuto dopo 105 giorni; se, invece, il servizio è stato interrotto per raggiungimento dell’età massima, per il termine del contratto a tempo determinato o per risoluzione unilaterale del datore di lavoro per la maturazione dei requisiti per la pensione anticipata, il TFS viene pagato dopo 12 mesi.
Per tutte le altre ragioni che hanno portato alla cessazione, il contribuente dovrà attendere almeno 24 mesi.
A seconda dell’ammontare della prestazione, poi, il versamento è effettuato:
- in un’unica soluzione, se l’importo lordo è pari o inferiore a 50 mila euro;
- in 2 rate annuali, se l’importo è compreso tra 50 mila e 100 mila euro;
- in 3 rate annuali, se l’importo è superiore a 100 mila euro.
Purtroppo, in molte occasioni, l’INPS ha rilevato che tali tempistiche non vengono rispettate e i contribuenti sono costretti ad attendere anni e anni prima di ricevere il TFS. Come rimediare a tale situazione?
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La proposta INPS per una rapida erogazione del TFS
Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INPS si è accordo dei numerosi ritardi nel pagamento del Trattamento di Fine Servizio agli ex dipendenti pubblici.
In molti casi, il mancato rispetto dei tempi fissati dalla normativa sono dovuti a mancanza di personale o carente formazione degli operatori. Questa problematica sta, ovviamente, portando a un vertiginoso aumento del contenzioso.
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Il CIV, oltre ad auspicare un tempestivo intervento normativo, lo scorso 23 gennaio ha deciso di adottare la deliberazione n. 2/2024. Con tale provvedimento ha sollecitato 9agli organi di gestione dell’INPS a elaborare, in tempi brevi, un progetto per dimezzare i tempi di pagamento del TFS e delle relative anticipazioni.
A tale fine, il CIV ha richiesto l’utilizzo di ulteriori risorse umane, che dovranno ricevere un’adeguata formazione, l’introduzione di applicativi informatici per l’elaborazione delle richieste e la creazione di un gruppo di lavoro con i Ministeri competenti.
Ovviamente, per la risoluzione definitiva di questa importante problematica sarà necessaria una valida proposta normativa, come ha evidenziato anche la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 130/2023.