Chi sta per andare in pensione può decidere di lavorare qualche anno in più per ottenere un assegno più alto o sfruttare le opzioni esistenti.
Non è un mistero che il sistema pensionistico, almeno ad oggi, versi in gravi criticità, ed è il Governo stesso che chiede, tramite i suoi rappresentanti, di rimanere al lavoro il più a lungo possibile.
Mettiamo il caso che un lavoratore abbia maturato i requisiti e desideri andare in quiescenza con uno stipendio alle spalle di 2 mila euro. Ecco quanto andrebbe a riscuotere mensilmente.
Pensione di vecchiaia, l’esempio con 2 mila euro al mese
Per calcolare quanto si può prendere oggi andando in pensione dobbiamo ovviamente prendere in considerazione i parametri attuali.
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Prendiamo allora ad esempio uno stipendio in busta paga di 2 mila euro netti e il sistema retributivo. Questo si applica per i periodi coperti da retribuzione prima del 1996 e prima del 2012 per i contribuenti che al 31 dicembre 1995 avevano maturato almeno 18 anni di contributi.
Il sistema considera una media delle paghe percepite negli ultimi anni e si calcola un 2% per ogni anno di contributi. Chi negli ultimi anni ha percepito 2 mila euro di stipendio mensile netto significa che ha maturato per ogni anno di contributi 800 euro di pensione.
Partendo da uno stipendio di 2 mila euro netti al mese, c’è da considerare quanti sono stati i contributi versati. Si prende il 33% della retribuzione lorda annua, che in questo specifico caso è pari a 13.200 euro. Calcolando poi i coefficienti, avremo singolarmente una situazione diversa; ma prendendo ad esempio un lavoratore che ha raggiunto i 67 anni di età possiamo calcolare – sempre in base ai 2 mila euro mensili netti – una pensione di circa 750 euro al mese, che scendono a circa 644 se il lavoratore sfrutta la quota 103.
Nel primo caso, ovvero un lavoratore che va in pensione a 67 anni con 20 di contributi, andiamo a sommare gli 8.000 euro annui di pensione della quota retributiva, e i 18.876 euro per quella contributiva, ottenendo così una pensione di circa 26.876 euro, ovvero 2.067 euro lordi al mese.
La cifra sale se ovviamente il lavoratore decide di rimanere al lavoro fino a 71 anni, come consigliano attualmente gli esperti. C’è da dire però che non si sa se da qui ai prossimi 4 o 5 anni il sistema pensionistico subirà ulteriori modifiche, e dunque ogni lavoratore deve fare bene i conti per tentare di trovare la soluzione più indicata alle sue esigenze, magari facendosi assistere da un professionista.