Molti sottoscrivono titoli di Stato, come i BTP, ma non hanno idea di quale tassazione si applica su di essi. Scopriamolo insieme.
Attualmente, a causa dell’inflazione e degli aumenti dei prezzi, molti invece di lasciare tutto il capitale sul conto corrente preferiscono investire anche una sola parte dei loro risparmi in titoli di Stato. Si tratta di obbligazioni (in inglese bond) emessi dal ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) attraverso il Dipartimento del Tesoro.
Attraverso la pubblicazione periodica di comunicati stampa, il MEF annuncia l’emissione dei titoli di Stato che in totale sono 8: BOT, BTP, CCTeu, BTP Green, BTP€i, BTP Futura, BTP Short Term, BTP Italia e BTP Valore. Ciascun titolo ha scadenza e caratteristiche diverse che si conoscono al momento dell’emissione. Tuttavia su di essi si applica la stessa tassazione: scopriamo quale.
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BTP e tassazione: ecco quale aliquota di applica sui titoli di Stato
I Buoni del Tesoro poliennali (BTP) sono titoli a medio-lungo termine, ovvero hanno una scadenza variabile: 2, 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e addirittura di 50 anni. In realtà, i BTP con scadenza a 30 e a 50 anni sono emessi dietro specifica richiesta da pare degli investitori.
I BTP sono collocati tramite il meccanismo dell’asta marginale di solito due volte al mese. Il capitale sarà restituito alla pari con gli interessi, in una unica soluzione.
Inoltre, hanno cedole fisse semestrali, ovvero tagliando che si stacca dal titolo e permette all’investitore di ottenere gli interessi o i dividendi maturati.
Di solito, investire nei BTP e in generale in tutti i titoli di Stato è sicuro; tuttavia, in caso di rimborso anticipato potrebbe esserci un rischio di perdita.
Come si diceva all’inizio articolo, sui BTP e sugli altri titoli di Stato si applica una tassa pari al 12.50%. Si tratta della cosiddetta tassazione agevolata che non deve essere confusa con la tassazione ordinaria del 26% che si applica su altre rendite finanziarie.
In realtà, la tassazione agevolata si applica anche sui buoni fruttiferi postali emessi da Cassa depositi e prestiti ma distribuiti da Poste Italiane.
L’aliquota del 12,50% sarà applicata sui titoli di Stato e sui buoni postali per tutto il 2024.
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Esiste anche un’altra tassazione derivanti da BTP, il Capital Gain, ovvero plusvalenza o guadagno in conto capitale: è la differenza tra valore di vendita e valore di acquisto di uno strumento finanziario. Può essere calcolato in due modi: rendimento assoluto o rendimento percentuale.
La ritenuta che si applica sul Capital Gain dipende dal regime fiscale scelto:
- se di tipo dichiarativo, il detentore del BTP avrà un rendimento lordo e poi dovrà calcolare e versare la ritenute;
- se di tipo amministrativo, l’ente creditore tratterà in automatico la somma della ritenuta spettante.