Esiste uno straordinario strumento che consente a una categoria di soggetti di andare in pensione con 56 anni di età e 20 di contributi. Di cosa si tratta?
Non tutti sanno che il nostro ordinamento prevede la cd. pensione di vecchiaia anticipata con invalidità specifica, accessibile anche con soli 56 anni di età.
In realtà, la maggior parte dei soggetti che potrebbero beneficiare di questa misura pensionistica, ossia gli invalidi, ricorrono di solito all’Ape Sociale o a Quota 41 precoci, che pure garantiscono il pensionamento anticipato. Tuttavia, per la prima sono necessari almeno 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contribuzione, mentre per Quota 41 almeno 41 anni di anzianità contributiva, dei quali almeno uno maturato prima del diciannovesimo anno di età.
Con la pensione di vecchiaia anticipata, invece, gli invalidi possono anticipare l’uscita dal mondo lavorativo già a 56 anni. Vediamo quali sono i requisiti richiesti e chi può beneficiare di tale strumento.
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Pensione di vecchiaia anticipata con invalidità specifica: a chi spetta e come si ottiene?
Oltre alla pensione per invalidi civili totali e all’assegno mensile invalidi civili parziali, esiste una misura che consente di smettere di lavorare e percepire una prestazione di importo abbastanza elevato, perché basato sui contributi accumulati durante l’intera vita lavorativa.
Stiamo parlando della pensione di vecchiaia anticipata con invalidità specifica, riservata a coloro che hanno un gradi di invalidità accertata dell’80%.
Alle donne è concesso il diritto di andare in pensione a 56 anni e agli uomini a 61 anni. È, poi, richiesta un’anzianità contributiva di almeno 20 anni.
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Attenzione, però, perché non basta la semplice invalidità civile per accedere allo strumento, ma serve la cd. invalidità specifica. Mentre la prima consiste nella generica riduzione della capacità lavorativa, indipendentemente dalle mansioni svolte, l’invalidità pensionabile o specifica, invece, si riferisce al lavoro svolto e alla capacità di poterlo continuare a svolgere.
Il riconoscimento di quest’ultimo status non deve essere effettuato dalla Commissione medica ASL, ma da una Commissione INPS.
Ad esempio, una parrucchiera che ha perso l’uso di una mano può presentare richiesta per il riconoscimento dell’invalidità pensionabile, rapportata alla professione svolta, perché l’assegno ottenibile sarà certamente più elevato di quello che spetterebbe con la semplice invalidità civile.
Chi decide di usufruire della pensione di vecchiaia anticipata con invalidità, inoltre, deve attendere una finestra di 12 mesi per l’accredito della prima rata dell’assegno. Di conseguenza, una donna con invalidità specifica può andare in pensione già con 57 anni di età, mentre un uomo con 62 anni. Resta, invece, invariato il requisito contributivo della pensione di vecchiaia, fissato a 20 anni.