In pensione più tardi chi usufruisce della misura anticipata APE Sociale. Scopriamo cosa cambia secondo l’INPS.
Un comunicato stampa pubblicato il 21 febbraio 2024 dall’INPS annuncia alcune novità sulla pensione anticipata APE Sociale.
Infatti, nella circolare INPS numero 35 del 20 febbraio l’Istituto di previdenza sociale rende noto che la legge di Bilancio 2024 ha modificato la suddetta misura. Modifiche che rendono APE Sociale ancora più restrittiva.
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APE Sociale: andare in pensione diventa più difficile, cambiano requisiti e scadenza
L’APE Sociale è una misura di anticipo pensionistico introdotta in via sperimentale a partire dal 1° maggio 2017. Nello specifico, si tratta di un’indennità a carico dello Stato che accompagna chi esce dal mondo del lavoro fino alla pensione di vecchiaia.
Non tutti i lavoratori possono beneficiare perché spetta in presenza di alcune condizioni, come:
- aver cessato l’attività lavorativa;
- non essere titolare di pensione diretta;
- far parte di una delle seguenti categorie: disoccupazione, caregiver, invalidità civile (almeno 74%), svolgere un lavoro gravoso;
- aver maturato 30 anni di contributi o 36 anni per le attività gravose.
Inoltre, la circolare INPS 35/2024 precisa che, come stabilito dall’attuale legge di Bilancio, il requisito anagrafico minimo è 63 anni e 5 mesi, ovvero non più 63 anni come nel 2023 ed è valido:
- sia per chi ha perfezionato i requisiti in passato ma non aveva ancora presentato la domanda di pensionamento anticipato;
- sia per i soggetti decaduti dal beneficio e che devono ripresentare la domanda quest’anno.
In entrambi i casi, la legge di Bilancio proroga la scadenza al 31 dicembre 2024.
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Invece, non cambiano le “finestre temporali” per presentare la domanda di riconoscimento dei requisiti di accesso all’APE Sociale:
- 31 marzo, con risposta alla richiesta entro il 30 giugno;
- 15 luglio, con risposta alla richiesta entro il 15 ottobre;
- 30 novembre (in via eccezionale), con risposta alla richiesta entro il 31 dicembre.
Un’altra novità è l’incumulabilità totale dell’indennità con i redditi da lavoro dipendente o da lavoro autonomo occasionale con redditi superiori a 5mila euro annui. Ciò significa che il beneficiario dell’APE Sociale non può lavorare. Anzi, la ripresa di un’attività di lavoro, oltre a fare decadere il beneficio, obbliga il beneficiario a comunicare la variazione all’INPS entro 5 giorni. Comunque, è facoltà dell’Istituto previdenziale di effettuare dei controlli consultando le banche dati e i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia, c’è un eccezione alla regola: il beneficio non decade con redditi da lavoro occasionale entro un limite di 5mila euro annui. A tal proposito, l’Istituto di previdenza sociale precisa che, secondo l’articolo numero 2222 del Codice civile, il lavoratore autonomo occasionale è colui che svolge un’attività lavorando in proprio, ovvero senza vincolo di subordinazione e senza coordinamento con il committente.