Le date dei pagamenti dell’Assegno Unico di marzo 2024 sono già uscite. Alcune famiglie avranno, però, brutte notizie.
C’è un obbligo per le famiglie con figli a carico che vogliono continuare a ricevere il giusto importo dell’Assegno Unico da marzo in poi. La domanda di rinnovo non deve essere presentata ma c’è un altro adempimento da portare a termine.
Tante novità nel mese di marzo con riferimento all’Assegno Unico. L’INPS ha innanzitutto stabilito le date di pagamento. I versamenti scatteranno il giorno 18, 19 e 20 marzo 2024. In caso di modifiche, invece, i soldi arriveranno secondo la modalità prevista dal 21 al 31 marzo. Dovranno attendere la fine del mese di aprile le famiglie che hanno inoltrato per la prima volta domanda di Assegno Unico. Passiamo ora all’importo corrisposto dall’ente della previdenza sociale.
Le cifre saranno più alte rispetto a quelle del 2023 per effetto della rivalutazione in base all’ISTAT fissata al 5,4%. Significa che non solo l’Assegno avrà importo maggiore ma che cambieranno anche le soglie ISEE. Le famiglie con ISEE entro i 17.090,61 euro riceveranno 199,4 euro di base a figlio. I nuclei con ISEE oltre i 45.574,96 euro otterranno il minimo ossia 57 euro a figlio (minorenne). Poi ci sono tutti i valori intermedi ma chi perderà soldi a marzo 2024?
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Assegno Unico, attenzione alla scadenza del 29 febbraio 2024
Riceveranno un Assegno Unico con importo più basso le famiglie che non presenteranno l’ISEE entro il 29 febbraio. La misura, infatti, prevede che in mancanza di Indicatore della Situazione Economica Equivalente in corso di validità venga corrisposta la cifra minima indipendentemente da reddito e patrimonio. Significa che le famiglie teoricamente appartenenti alla prima fascia ISEE riceveranno 57 euro invece che 199,4 euro se non compileranno al più presto – entro il 29 febbraio 2024 – la Dichiarazione Sostitutiva Unica per il calcolo dell’ISEE.
Non facendo in tempo si dovrà rispettare una seconda scadenza ossia il 30 giugno per ricevere gli arretrati. Dal 1° luglio in poi, infatti sarà versata unicamente la somma spettante nel secondo semestre l’anno senza arretrati. Ricordiamo che i soldi persi saranno ancora di più nel caso in cui spettino delle maggiorazioni soddisfacendo determinate condizioni familiari. Parliamo della presenza di più di due figli o di oltre quattro figli, di uno o più figli con disabilità grave o media, della mamma con età inferiore a 21 anni, di vedovi e di genitori entrambi lavoratori. Sono previste maggiorazioni anche per i nuclei con tre o più figli per ogni figlio di età compresa tra uno e tre anni con ISEE entro i 45.574,96 euro.
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