L’arrivo di una cartella esattoriale non deve gettare nel panico. C’è un modo per gestirla senza rischiare di pagare soldi in più e ammortizzando la spesa.
L’incubo di ogni cittadino è vedersi recapitare una cartella esattoriale. Significa che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione chiede soldi non versati e spesso le cifre possono essere molto alte a causa di interessi e sanzioni.
Per recuperare i crediti l’Agenzia delle Entrate invia ai debitori una cartella esattoriale con cui informa della necessità di corrispondere entro una certa data di scadenza la cifra dovuto per evitare spiacevoli conseguenze come il pignoramento. Multe non pagate e tributi non versati sono le cause principali delle erogazioni di cartelle esattoriali ai cittadini. Nel momento in cui si riceve l’avviso di pagamento si hanno tre strade.
La prima consiste nell’inoltrare un ricorso per l’annullamento qualora si riconosca una motivazione valida per procedere e opporsi al provvedimento. Le altre due consistono nel pagare tutto subito o nel richiedere una rateizzazione del debito per versare quanto dovuto nel tempo. La tempistica è fondamentale soprattutto quando il Governo attiva una sanatoria.
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Cartelle esattoriali, rottamazione e rateizzazione
Per poter risparmiare sul pagamento di una cartella esattoriali bisogna essere fortunati e poter approfittare di una sanatoria come la Definizione agevolata attivata nel 2023. Ha permesso di evitare il pagamento di sanzioni e interessi di aggio e di mora nonché interessi iscritti a ruolo per le cartelle affidate all’AdE dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. La domanda di adesione a questa rottamazione quater si è potuta inoltrare eccezionalmente entro il 30 giugno 2023. Chi ha atteso avrà perso un’occasione di risparmio importante.
Fuori da una sanatoria, per evitare conseguenze drammatiche è bene pagare tutto il debito subito, entro la data di scadenza indicata nella cartella esattoriale. Superando il termine ultimo, infatti, l’importo continuerà ad aumentare con interessi più alti e sanzioni maggiori. L’alternativa è chiedere una dilazione di pagamento. Quando non si ha l’intera somma a disposizione per pagare tutto in un’unica soluzione è consigliabile procedere con un rimborso a rate pianificando attentamente il piano di ammortamento.
Bisognerà optare per rate dall’importo effettivamente sostenibile. Il mancato pagamento o il versamento in ritardo di cinque rate anche non consecutive, infatti, farà immediatamente decadere dal beneficio e ci si ritroverà a dover pagare l’intera somma mancante subito. La durata massima della rateizzazione è di 72 mesi con dilazione fino a 120 rate mensili qualora la difficoltà nel versamento non sia imputabile al contribuente.
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