Alcune patologie croniche consentono di accedere alla pensione anticipata. Vediamo quali sono i presupposti normativi.
Attualmente, per poter usufruire della pensione di vecchiaia ordinaria è necessario possedere almeno 67 anni di età e 20 anni di contribuzione.
La legge, tuttavia, contempla altri strumenti che permettono di smettere di lavorare anche prima. In tal caso, è necessario possedere specifici requisiti o appartenere a determinate categorie di soggetti.
Non tutti sanno, però, che rientrano nel gruppo dei “privilegiati” beneficiari del pensionamento anticipato anche coloro che sono affetti da malattie croniche, da cui deriva una riduzione della capacità lavorativa. In particolare, le persone invalide che soddisfano precise condizioni, possono terminare definitivamente la carriera lavorativa 6 o addirittura 11 anni prima.
Scopriamo chi può accedere a tale agevolazione e come si richiede.
Leggi anche: “Pensione anticipata invalidità da 56 anni o solo con i contributi: requisiti per dipendenti privati e pubblici“.
Pensione anticipata per malattia cronica invalidante: quali patologie la consentono?
L’INPS specifica quali sono le malattie croniche invalidanti, per le quali è possibile richiedere la pensione anticipata. A seconda dei casi, individua anche la percentuale di invalidità richiesta.
Le informazioni sono tutte contenute nelle Linee guida per l’accertamento degli stati invalidanti, redatte dalle Commissioni mediche che si occupano della verifica delle condizioni sanitarie dei soggetti richiedenti. I medici, infatti, devono valutare se la situazione di disabilità è tale da causare una riduzione della capacità lavorativa.
Le Linee guida sono consultabili sul portale ufficiale dell’Istituto di Previdenza Nazionale, al sito www.inps.it. Tra le patologie croniche invalidanti che consentono il pensionamento anticipato ci sono:
- malattie urinarie, come trapianti di reni o insufficienza renale cronica;
- malattie cardiocircolatorie, ad esempio aritmie, coronopatie o disfunzioni;
- malattie endocrine, come diabete mellito o insufficienza corticosurrenale;
- malattie dell’apparato digerente, tra cui cirrosi, stenosi o infiammazioni croniche;
- malattie visive, ad esempio cecità parziale o totale e ipovisione;
- malattie uditive, come sordità totale o parziale;
- malattie neurologiche, tra cui ritardi mentali, sclerosi multipla, epilessia, disturbi del comportamento, depressione, schizofrenia, disturbo amnesico, morbo di Alzheimer e morbo di Parkinson.
Per l’elenco dettagliato di tutte le patologie, tuttavia, rimandiamo alla consultazione del documento INPS.
Leggi anche: “In pensione anticipata con invalidità all’80 per cento: le possibilità reale e i requisiti per accedere”.
Nel caso in cui la Commissione medica, al termine dell’accertamento sanitario, consideri la malattia cronica come invalidante, l’interessato può presentare domanda per la pensione anticipata. Nello specifico, i soggetti che hanno una percentuale di invalidità pari almeno all’80% possono smettere di lavorare a 61 anni, se uomini, oppure a 56 anni, se donne.
È, però, necessario il rispetto del requisito contributivo dei 20 anni. Per la presentazione dell’istanza di pensionamento, è possibile richiedere l’assistenza di un Patronato oppure contattare l’INPS tramite Contact Center, allo 803.164 (da rete fissa) oppure allo 06.164.164 (da rete mobile).