Le lavoratrici che desiderano andare in pensione con Opzione Donna possono anticipare l’uscita dal mondo del lavoro approfittando della Legge 104.
Opzione Donna permette il pensionamento anticipato con 35 anni di contributi versati e al raggiungimento di un determinato requisito anagrafico in base al numero dei figli. Le condizioni possono essere rese più vantaggiose con la Legge 104?
Nella Legge di Bilancio 2024 è stata inserita la proroga di Opzione Donna in scadenza al 31 dicembre 2023. La misura è stata, però, modificata con l’innalzamento del requisito anagrafico. Durante l’anno in corso possono andare in pensione con Opzione Donna le lavoratrici che hanno compiuto 61 anni se non hanno figli, 60 anni se hanno un figlio e 59 anni se hanno due o più figli (invece che 60, 59 e 58 anni previsti nel 2023).
In più occorrerà aver maturato almeno 35 anni di contributi, accettare il sistema contributivo come calcolo dell’assegno e far pare di una categoria tra invalide dal 74%, caregiver da almeno sei mesi e disoccupate/impiegate presso aziende in crisi. La lavoratrice che è anche titolari di Legge 104 può anticipare ulteriormente il pensionamento? Ciò che può fare è sicuramente raggiungere prima i 35 anni di contribuzione se ha usufruito di congedo straordinario.
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Come la Legge 104 incide su Opzione Donna
Durante il congedo straordinario di massimo due anni richiesto dal dipendente per prendersi cura di un familiare disabile grave vengono versati i contributi figurativi. Questi verranno conteggiati ai fini della maturazione del requisito contributivo di 35 anni per andare in pensione con Opzione Donna. La normativa, infatti, prevede che per questo scivolo di pensionamento anticipato siano validi tutti quanti i contributi accreditati a qualsiasi titolo (fanno eccezione alcune previsioni di Gestioni previdenziali di appartenenza).
Gli unici contributi esclusi sono quelli per malattia e disoccupazione se la direttiva è specificata dalla propria Gestione previdenziale. Rimangono nel conteggio, dunque, i contributi figurativi versati durante il congedo straordinario. Significa recuperare fino a due anni di contribuzione senza aver svolto attività lavorativa e poter anticipare il pensionamento arrivando ai 35 anni richiesti da Opzione Donna. Volendo sfruttare tale opportunità, però, ricordiamo che si dovrà accettare il sistema di calcolo contributivo pur avendo contributi versati prima del 1996. Ciò si tradurrà in un taglio dell’assegno pensionistico.
Per concludere ricordiamo che caregiver e invalidi hanno anche un’altra forma di pensionamento loro dedicata. Parliamo dell’APE Sociale, un’indennità che accompagna fino alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni di età e venti anni di contribuzione). Si raggiunge a 63 anni di età con 30 anni di contributi.
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