Finisce il mercato tutelato delle bollette elettriche. Ecco come prepararsi al passaggio al mercato libero.
La data è certa: dal 1° luglio 2024 il servizio di maggiore tutela (SMT), le cui condizioni contrattuali ed economiche sono stabilite dall’Autorità di regolazioni per l’energia, reti e ambiente (ERERA), cesserà di esistere.
In realtà, a essere coinvolti da questo cambiamento sono i clienti domestici non vulnerabili. Invece, i clienti domestici riconosciuti ai sensi del decreto legislativo numero 210 dell’8 novembre 2021, come vulnerabili potranno continuare a utilizzare i servizi del mercato tutelato ma alle condizioni contrattuali ed economiche aggiornate da ARERA.
Precisiamo che i clienti vulnerabili sono: chi ha almeno 75 anni di età; i titolari di bonus economici; le persone con disabilità; chi possiede apparecchi salvavita; gli assegnatari di case di emergenza; chi vive nelle isole minori.
Per questo, attualmente la preoccupazione maggiore è verso i clienti non vulnerabili che potrebbero trovarsi di fronte a venditori che applichino delle offerte non realmente economiche. Questo perché nel mercato dell’energia elettrica sono tanti i fornitori ma non sempre i clienti riescono a capire quali sono le offerte migliori.
Mercato tutelato e bollette elettriche: ecco a cosa fare attenzione
Il 72% dei clienti domestici di energia elettrica è già inserito nel libero mercato perché la possibilità di passare da un fornitore a un altro era già possibile dia alcuni anni.
Tuttavia, mentre il passaggio da un fornitore del mercato tutelato a uno libero riguarda un cliente su cinque ogni anno, quello da libero a libero riguarda un cliente su dieci ogni anno.
La statistica fa capire quanto i clienti domestici sia talmente fedeli ai propri fornitori da non vedere le eventuali altre offerte e cogliere il risparmio.
In una famiglia media la spesa della bolletta elettrica è compresa tra 300 e 400 euro all’anno, ovvero quasi il 60%. La restante parte è rappresentata da imposte, costi di trasporto e oneri di sistema.
In realtà, i fornitori partono proprio da queste ultime spese per comprare l’energia sul mercato: i prezzi oscillano tra i 100 e i 300 euro. Di qui il gioco a ribasso sui prezzi che però non crea benefici ai consumatori.
Infatti, si trovano al centro di una “guerra” tra fornitori e non riescono a vedere se le offerte più allettanti sono realmente le migliori. Per orientarsi hanno bisogno di un luogo dove confrontare le offerte, ovvero del cosiddetto comparatore di offerte e tariffe.
Un strumento del genere potrebbe essere utile, soprattutto se oltre al prezzo e all’offerta, sono: le linee guida sulla trasparenza e la correttezza dei venditori; gli standard di comportamento; i diritti, del consumatore; il contratto; le varie procedure per informare i clienti in caso di modifiche; le modalità di fatturazione.
Insomma, un comparatore di offerte dovrebbe fornire tutte le informazioni utili sul fornitore e sui servizi che offre. In seguito, il consumatore valuterà non solo in base alla tariffa offerta ma anche alla qualità del servizio.