L’Alzheimer è una patologia che sta impegnando molto i ricercatori e purtroppo c’è anche un aumento dei casi in tutto il mondo.
Fino a poco tempo fa si pensava che la demenza cerebrale si verificasse solo negli anziani, invece purtroppo aumentano i casi di Alzheimer precoce.
Non esiste una terapia risolutiva, al momento, contro questa patologia che porta lentamente alla perdita di tutte le capacità cognitive, ma si può fare molto dal punto di vista della prevenzione.
Cosa hanno scoperto sul rapporto sonno-Alzheimer e perché dovresti memorizzare questi consigli
Gli scienziati stanno cercando di capire come si inneschi l’Alzheimer e tra le tante scoperte c’è una relazione con la qualità del sonno.
Secondo Secondo l’American Academy of Sleep Medicine, gli adulti hanno bisogno di 7-9 ore di “sonno di qualità” e questo favorirebbe non solo tutte le funzioni dell’organismo, ma anche l’eliminazione delle proteine che accumulandosi danno il via all’Alzheimer.
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Gli esperti ritengono dunque che un sonno di qualità, che riposa completamente ed è caratterizzato anche dalle fasi profonde possa preservare meglio il cervello. Ecco che, proprio in merito alla prevenzione, hanno stilato un decalogo delle “buone abitudini sul sonno” da rispettare, in modo da ridurre le possibilità di andare incontro ad Alzheimer precoce e/o ad altre forme di demenza.
- Mantenere un programma sonno-veglia regolare per tutti i giorni, compreso il weekend;
- limitare il tempo trascorso davanti agli schermi, soprattutto di notte;
- evitare se possibile di bere troppi caffè, in particolar modo nel pomeriggio;
- eliminare il consumo di alcol;
- dormire in una stanza con temperature non troppo alte;
- evitare di fare “abbuffate” per cena, meglio pasti leggeri;
- evitare anche di effettuare sessioni di allenamento troppo intense di sera;
- fare una doccia calda prima di andare a riposare.
Queste indicazioni possono sembrare banali e scontate, ma in realtà dietro ad ognuno di questi atteggiamenti si cela un vantaggio a favore di tutto l’organismo, della circolazione sanguigna e dell’equilibrio ormonale che ovviamente vanno a incidere anche sulla salute del cervello.
Fino a che la scienza non riuscirà a trovare una cura definitiva o un vaccino, dunque, è consigliabile adottare uno stile di vita il più sano possibile, in modo da diminuire l’incidenza delle malattie. Oggi, purtroppo, sembra che la salute generale di tutti, anche dei più giovani, sia più sottoposta a problematiche, e forse ciò dipende davvero dalla vita che conduciamo, magari in concomitanza con inquinamento dell’aria e dell’acqua (microplastiche) che affaticano troppo l’organismo.