Per ottenere l’integrazione al minimo della pensione bisogna rispettare specifici requisiti reddituali. Si considerano anche i Buoni Postali?
Grazie all’integrazione al minimo della pensione i contribuenti possono contare su una prestazione di importo non inferiore a 598,60 euro al mese, cioè di 7.781,93 euro all’anno.
Spetta a coloro che percepiscono un assegno di ammontare eccessivamente basso, inferiore alla soglia di sopravvivenza e ha, dunque, lo scopo di garantire anche a tali soggetti una vita dignitosa.
Possono ottenere l’integrazione solo i pensionati che rispettano specifici requisiti reddituali. Nel dettaglio, i non coniugati o i legalmente separati devono possedere un reddito annuo non superiore a 7.329 euro. Fino al limite di 14.657 euro, tuttavia, l’integrazione al minimo è riconosciuta in misura inferiore.
I pensionati coniugati o uniti civilmente, invece, devono possedere un reddito totale non superiore a 29.314 euro. Oltre tale limite e fino a 21.986 euro, la somma spettante si riduce.
L’integrazione al trattamento minimo, poi, non spetta nel caso in cui la pensione sia calcolata sulla base del solo metodo contributivo oppure se si è iscritti alla Gestione Separata o se si percepisce una pensione supplementare.
Nel calcolo dei redditi per la percezione della misura non si considerano quelli derivanti dall’abitazione principale, le pensioni di guerra, le rendite INAIL, le pensioni erogate a favore degli invalidi civili, i trattamenti di famiglia, l’indennità di accompagnamento e le ulteriori prestazioni come gli arretrati relativi agli anni precedenti, il Trattamento di Fine Rapporto e la buonuscita.
Uno dei dubbi più diffusi tra i pensionati riguarda l’ipotesi in cui abbiano dei Buoni Fruttiferi Postali intestati. Vanno inseriti ai fini della verifica del rispetto della soglia reddituale per il riconoscimento dell’integrazione al trattamento minimo oppure no? Vediamo cosa stabilisce la normativa.
Integrazione al minimo: quali redditi sono rilevanti?
Per ottenere l’integrazione al trattamento minimo, gli interessati devono inviare all’INPS un’apposita richiesta. Tra le informazioni da inserire, bisogna indicare i redditi percepiti e compilare il campo relativo ad “Altri redditi rilevanti“. Vi rientrano anche gli interessi bancari o postali, i BOT e i Certificati di Credito del Tesoro (CCT).
Ma cosa succede se il pensionato è intestatario di Buoni Fruttiferi Postali? I Buoni devono essere indicati nella dichiarazione da inviare all’INPS e vanno considerati ai fini della domanda per l’integrazione al trattamento minimo della pensione? La questione ha una certa rilevanza.
Per quanto riguarda i Buoni Fruttiferi Postali (e, in generale i prodotti di investimento), le somme che devono essere specificate nel modulo che si compila, ai fini dell’accertamento dei requisiti reddituali da parte dell’Istituto di Previdenza, sono quelle riguardanti l’interesse maturato nel periodo di riferimento.
Di conseguenza, verranno valutati soltanto gli interessi riconosciuti al momento di un prelievo oppure alla scadenza dei Buoni.