Esistono diversi strumenti pensionistici a disposizione dei contribuenti. Scopriamo a chi sono riservati e quali sono i requisiti richiesti.
La Legge di Bilancio 2024 ha lasciato immutati i presupposti per accedere alla pensione di vecchiaia, ma ha profondamente modificato alcuni requisiti per la pensione anticipata.
Anche per quest’anno, per andare in pensione c’è bisogno di un’anzianità anagrafica di 67 anni e di una contributiva di 20 anni. Per coloro che rientrano nel sistema di calcolo contributivo non sarà più necessario possedere un assegno pensionistico pari almeno a 1,5 volte l’Assegno sociale ma basterà una prestazione di importo pari all’Assegno sociale (cioè a 534,40 euro).
È stata confermata la pensione gravosi e usuranti, cioè Quota 97,6 (con 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contribuzione) per i dipendenti e Quota 98,6 (con 62 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contribuzione) per gli autonomi.
Restano valide anche le cd. Deroghe Amato, che consentono il pensionamento dei lavoratori con 15 anni di contributi.
I contributivi puri (cioè coloro che hanno versamenti prima del 1996) possono, invece, smettere di lavorare a 71 anni di età anche con soli 5 anni di contributi. Chi intende accedere alla pensione anticipata ordinaria prevista dalla Legge Fornero dovrà maturare 42 anni e 10 mesi di contribuzione, se uomo, oppure 41 anni e 10 mesi, se donna.
Ma esistono anche diversi strumenti di flessibilità in uscita, vediamo quali.
Pensione anticipata nel 2024: tutte le opzioni disponibili
La Legge di Bilancio 2024 ha previsto dei cambiamenti per le formule di anticipo pensionistico temporanee.
Innanzitutto, per Quota 103 (accessibile con 62 anni di età e 41 di contributi) sarà necessario maturare un assegno pari a non più di 4 volte il minimo. Sono, inoltre, state modificare le finestre mobili, che salgono a 7 mesi per i lavoratori dipendenti e a 9 mesi per gli autonomi.
Novità anche per Opzione Donna, per la quale non basteranno più 60 anni di età ma ne serviranno 61, insieme a 35 anni di contribuzione. La misura rimane riservata alle invalide almeno al 74%, alle caregivers da almeno 6 mesi di un familiare disabile grave e alle disoccupate o dipendenti di aziende in crisi.
La Manovra finanziaria ha apportato delle modifiche all’APE Sociale, escludendo le 23 categorie degli addetti a mansioni gravose tra i beneficiari. Serviranno, inoltre, 64 anni e 5 mesi di età, oltre ai 30 anni di contribuzione (36 anni per gli addetti a mansioni gravose o usuranti).
Rimane confermata, infine, Quota 41 per precoci, ossia per i lavoratori che hanno almeno 12 mesi di contributi prima del diciannovesimo anno di età, che potranno smettere di lavorare con un’anzianità contributiva di 41 anni, a prescindere dall’età.