Il Governo ha emanato la Riforma della Riscossione, introducendo il discarico automatico delle cartelle esattoriali. In cosa consiste e quali vantaggi comporta?
Lo scorso 11 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge attuativo delle Riforma fiscale che, ora, dovrà essere esaminato dal Parlamento.
I punti cardine del provvedimento sono la notifica delle cartelle esattoriali, il discarico dei ruoli e la dilazione di pagamento, con lo scopo di dare maggiore efficacia al sistema e di garantire la giusta tutela ai contribuenti. Analizziamo, nel dettaglio, tutte le novità .
Possibilità di ulteriori dilazioni per il pagamento delle cartelle esattoriali: a chi spetta?
Il primo elemento sul quale è stata pensata la Riforma della Riscossione è la gestione delle operazioni di recupero, ad opera dell’Agenzia delle Entrate. A tal fine, l’Ente dovrà effettuare una pianificazione annuale, affinché la notifica delle cartelle esattoriali sia celere.
Per disfarsi delle somme a ruolo, invece, il Governo ha pensato al discarico automatico delle cartelle ogni 5 anni. La misura, tuttavia, non si applicherà ai debiti che sono già coinvolti in procedure esecutive e concorsuali o in accordi di ristrutturazione.
Fatta eccezione per tali ipotesi, dal 2025 sarà automatico il discarico. Di conseguenza, dopo 5 anni dalla data di affidamento, l’Agenzia delle Entrate perderà il potere relativo al recupero crediti, anche se il debito non è ancora estinto.
Attenzione, non si tratta di uno stralcio, perché al creditore rimane il diritto di riscuotere il credito non prescritto oppure se ci sono nuovi e determinanti elementi reddituali o patrimoniali del contribuente debitore.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Ente creditore possono contestare all’Agenzia delle Entrate l’intervenuta decadenza o la prescrizione del diritto di credito. L’Agente della riscossione può procedere con la definizione agevolata della contestazione, versando una somma ammontante a un ottavo dell’importo del credito e dei relativi interessi.
L’ultima novità della Riforma fiscale consiste nell’incremento della rateizzazione delle somme a ruolo. Al momento, il pagamento delle cartelle può essere suddiviso in massimo 72 rate (nel caso in cui si voglia una dilazione più lunga, bisogna presentare apposita richiesta e provare lo stato di necessità ).
Con la Riforma della Riscossione, invece, i contribuenti potranno beneficiare di un programma di rateizzazione più lungo. Oggetto della modifica, tuttavia, saranno solo le cartelle di importo fino a 120 mila euro, per le quali il massimo della rateizzazione passerà dalle attuali 72 rate a:
- 84, nel 2025 e nel 2026;
- 96, nel 2027 e nel 2028;
- 108, nel 2029 e nel 2030;
- 120, dal 2031.
Per i debiti superiori a 120 mila euro, gli interessati dovranno inviare un’istanza accertante la necessità della dilazione in più di 72 rate a causa di un oggettivo stato di bisogno economico.