L’Agenzia delle Entrate e l’INPS lanciano il nuovo sistema di comunicazione dei dati dei percettori dell’Assegno Unico. Ecco come funziona.
Il 13 marzo 2024 è stato concluso l’accordo tra l’Agenzia delle Entrate e l’INPS per l’istituzione di un nuovo canale per lo scambio delle informazioni relative ai familiari che percepiscono l’Assegno Unico e Universale per figli a carico.
Questi dati sono fondamentali al Fisco per la predisposizione della Dichiarazione dei Redditi precompilata. Nel dettaglio, per ogni titolare della prestazione che ha percepito almeno una mensilità durante l’anno solare di riferimento, l’Istituto di Previdenza dovrà inviare all’Agenzia delle Entrate il codice fiscale del beneficiario, quello dei figli a carico under 21 per i quali è stato riconosciuto il sussidio e quello dell’altro genitore.
Dovrà essere comunicato anche il numero dei mesi dell’anno per i quali è stato erogato l’Assegno Unico e la suddivisone percentuale tra i genitori.
In riferimento al 2023, invece, non sarà necessario comunicare le informazioni dei soggetti minori di 21 anni che hanno presentato direttamente per se stessi la domanda, oppure quelle del tutore o del genitore adottivo o affidatario.
I dati dovranno essere trasmessi dall’INPS all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo dell’anno seguente a quello d’imposta di riferimento (per il 24, poiché il 16 marzo è sabato, la scadenza è fissata a lunedì 18 marzo).
Ma vediamo a chi spetta l’Assegno Unico e Universale per figli a carico.
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Assegno Unico e Universale: chi può richiederlo?
L’Assegno Unico e Universale per figli a carico è il sussidio riconosciuto ai nuclei familiari con figli, a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età (per i figli disabili non ci sono limiti anagrafici).
Nel caso di figli maggiorenni, per ottenere la prestazione è necessario che ricorra almeno una delle seguenti condizioni:
- frequentano l’università o un corso di formazione scolastica o professionale;
- svolgono un tirocinio o un’attività lavorativa per cui percepiscono un reddito annuo inferiore a 8 mila euro;
- sono disoccupati e in cerca di lavoro, iscritti ai Servizi Pubblici per l’Impiego;
- svolgono il Servizio Civile Universale.
Non ci sono specifici requisiti reddituali per il riconoscimento dell’Assegno Unico e Universale, infatti viene erogato anche alle famiglie che hanno un ISEE superiore a 45.574,96 euro o che non presentano il Modello ISEE.
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L’importo della prestazione, tuttavia, dipende dal reddito dichiarato, dal numero dei figli a carico e dalla loro età, a cui si aggiungono eventuali maggiorazioni, in presenza di determinate condizioni (ad esempio, nel caso di famiglie numerose, di figli disabili o di madri under 21).
Per il 2024, l’ammontare dell’Assegno Unico va da un minimo di 57 euro a un massimo di 199,40 euro a figlio.