Le regioni italiane sono assai diverse tra loro anche sul piano occupazionale. Tre in particolare brillano per opportunità di lavoro diversificate e numerose.
Chi si è appena laureato e vuole iniziare la sua carriera, come pure chi ha ottenuto il diploma e desidera ottenere subito un lavoro, sarà interessato a sapere quali sono le città italiane che offrono più chance occupazionali.
Specialmente in un periodo come questo, in cui carovita, erosione del potere d’acquisto e incognita inflazione dominano gli scenari socioeconomici, in tanti si domandano in quale località andare, per provare a migliorare la propria situazione personale ed ottenere un reddito da lavoro soddisfacente.
Ebbene, di seguito vedremo i tassi di occupazione per regione, secondo i dati Istat più recenti, e quali sono le 3 regioni italiane in cui, in base alle informazioni disponibili e fornite dalla celebre piattaforma Infojobs, trovare un impiego è un po’ più facile.
Inoltre daremo un’occhiata ai dati sul reddito nelle prime regioni d’Italia per numero di offerte di lavoro, in modo da avere un quadro ancora più chiaro. I dettagli.
Indice dei contenuti
Gli occupati in Italia per regione: percentuali Istat e top 10
I dati Istat più aggiornati si riferiscono al 2022 e sono basati sui contratti di lavoro in regola. Essi ci indicano il primato in Italia della Provincia autonoma di Bolzano, che registra un’occupazione pari al 79,2%, mettendosi alle spalle altri territori settentrionali.
Vediamo allora le percentuali delle prime 10 regioni per occupazione:
- Provincia autonoma di Bolzano: 79,2%
- Provincia autonoma di Trento e Valle d’Aosta: 74,9%
- Emilia Romagna: 74,8%
- Toscana: 73,7%
- Lombardia e Friuli-Venezia Giulia: 73,4%
- Veneto: 72,9%
- Marche: 72%
- Piemonte: 71,3
Infojobs: la classifica per numeri di annunci di lavoro nel 2023
Per capire qual è la reale situazione del lavoro in Italia e avere un quadro nitido, è utile intersecare tra loro i dati. Ecco perché spiccano quelli della nota e utilizzatissima piattaforma Infojobs. I numeri che ci segnala sono infatti utili ad avere un’idea più chiara delle aree in cui il mercato del lavoro è più vivo in Italia.
Ebbene, tenuto conto delle quasi 340mila offerte di lavoro pubblicate sul sito web, è possibile tracciare una geografia degli annunci, con posizioni sostanzialmente confermate. Scopriamo allora le prime posizioni.
La Lombardia è la regione italiana che offre più lavoro
Milano è un centro nevralgico per tutti coloro che vogliono iniziare a lavorare, anche partendo da zero con il primo contratto da dipendente o intraprendendo un percorso di ambito imprenditoriale. Ma, in verità, è tutta la Lombardia a lasciarsi preferire rispetto alle altre regioni, almeno sul piano occupazionale. I dati Infojobs lo confermano.
In base alle offerte Infojobs, la Lombardia raccoglie ben il 31,3% del totale delle offerte di lavoro. Ma basta dare un’occhiata sui principali siti web in tema lavoro, per scoprire che a Milano e dintorni non mancano opportunità, sia nel settore terziario (servizi, finanza, moda) che in quello industriale (manifatturiero, tecnologico).
Anche i dati di stipendio sorridono a questa regione, visto che i dati Istat più aggiornati – riferiti all’anno 2021 – indicano un reddito medio annuo per famiglia, pari a 43.017 euro, in riferimento al lavoro dipendente. 58.864 euro annui è invece il valore del reddito medio annuo, per le famiglie dei lavoratori autonomi in Lombardia.
Ecco perché tra le regioni italiane in cui ci sono più lavoro e redditi alti, resta in testa la Lombardia.
Lavorare in Emilia Romagna: motori, turismo, agricoltura
Tra le regioni più ricche del paese, l’Emilia-Romagna ha un tasso di disoccupazione sotto quello nazionale. Offre opportunità a chi cerca lavoro nel settore dell’industria alimentare e di quella automobilistica: è infatti sede di compagnie note a livello mondiale, come Barilla e Ferrari. Ma non solo. Bologna è infatti una città ricca di startup e incubatori tecnologici, che sollecitano le attività di innovazione e ricerca.
La piattaforma Infojobs conferma la posizione di spicco, con il 17,1% delle offerte di lavoro pubblicate in questa regione settentrionale.
Anche i dati di stipendio sono positivi per questa regione, visto che i dati Istat più aggiornati indicano un reddito medio annuo per famiglia, pari a 42.868 euro, in riferimento al lavoro dipendente. 53.197 annui è invece il valore del reddito medio annuo, per le famiglie dei lavoratori autonomi in Emilia Romagna.
Il Veneto sinonimo di imprenditorialità
Se la Lombardia è soprattutto Milano, il Veneto è una regione più multicentrica per ciò che attiene alle opportunità lavorative. Un forte e ramificato sistema manifatturiero – con numerose industrie tessili, meccaniche, calzaturiere, arredamento e non solo – rende la regione molto attrattiva e tra quelle dove mediamente c’è più lavoro in Italia.
I dati Infojobs relativi al 2023 collocano il Veneto al terzo posto delle regioni con più offerte di lavoro nel portale – il 13,1% del totale.
Oltre ad essere il territorio della città più fredda d’Italia, il Veneto è una delle regioni italiane dove c’è più occupazione perché ha alta diffusione la mentalità imprenditoriale, con tantissime piccole e medie imprese – agricole, industriali e non solo – che compongono una fitta rete sul territorio regionale, ben combinata con le infrastrutture stradali e ferroviarie.
Anche i dati di stipendio sono positivi per questa regione, visto che i dati Istat più aggiornati – riferiti all’anno 2021 – indicano un reddito medio annuo per famiglia, pari a 39.476 euro, in riferimento al lavoro dipendente. 51.723 annui è invece il valore del reddito medio annuo, per le famiglie dei lavoratori autonomi in Lombardia.
La top 5 regioni italiane per numero di offerte
Infine ecco la classifica delle offerte di lavoro 2023, così come segnalate da Infojobs. Si tratta di percentuali sul totale – quasi 340mila offerte pubblicate:
- Lombardia: 31,3% delle offerte
- Emilia-Romagna: 17,1% delle offerte
- Veneto: 13,1% delle offerte
- Piemonte: 9,2% delle offerte
- Lazio: 6,3% delle offerte
Concludendo, è di pochissimo fuori la Toscana con il 6% circa delle offerte, che stacca di quasi 4 punti percentuali Friuli-Venezia Giulia, Marche, Liguria e Campania.