Anche quest’anno si può smettere di lavorare con 62 anni di età. Chi sono i fortunati contribuenti che beneficeranno della misura?
La Legge di Bilancio 2024 ha confermato una serie di strumenti di flessibilità in uscita, grazie ai quali si può accedere alla pensione anche prima del raggiungimento dei 67 anni di età.
Rimane in vigore una misura particolarmente utile a una specifica categoria di lavoratori, perché molto conveniente. Permette, infatti, di smettere di lavorare con ben 5 anni di anticipo rispetto alle condizioni imposte dalla pensione di vecchiaia e, contemporaneamente, con un ammontare di contributi inferiore a quelli richiesti per Quota 103 (per la quale servono 41 anni di contribuzione).
Di quale misura pensionistica si tratta e a chi è riservata? Scopriamolo.
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Pensione anticipata a 62: chi ne ha diritto?
Alcuni lavoratori possono andare in pensione beneficiando della cd. Quota 97,6.
Tale misura è, però, destinata solo a specifiche categorie di lavoratori e, nello specifico, a coloro che:
- svolgono mansioni usuranti;
- lavorano su turni notturni per la maggior parte del tempo;
- sono addetti alla linea catena;
- conducono vetture destinate al servizio di pubblico trasporto collettivo, con capienza di almeno 9 posti.
Per andare in pensione in anticipo, sono richiesti 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contribuzione, se lavoratori dipendenti. Gli autonomi, invece, possono smettere di lavorare con 62 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi, così come i dipendenti che lavorano tra le 72 e le 77 notti all’anno.
I lavoratori notturni autonomi, invece, devono raggiungere un’età anagrafica di almeno 63 anni e 7 mesi e una contributiva di 35 anni. I dipendenti che lavorano tra le 64 e le 71 notti all’anno possono andare in pensione con 64 anni di età e 35 di contributi oppure 63 anni e 7 mesi e 35 anni e 11 mesi di contribuzione.
Gli autonomi che lavorano tra le 64 e le 71 notti all’anno, infine, beneficiano del pensionamento anticipato con 65 anni e 6 mesi di età e 35 di contribuzione oppure 64 anni e 7 mesi di età e 35 anni e 11 mesi di contribuzione.
La misura, inoltre, è molto vantaggiosa perché non prevede penalizzazioni economiche sull’assegno spettante.
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Per accedere a Quota 97,6, è, innanzitutto, necessario richiedere il riconoscimento del proprio lavoro come una delle mansioni per le quali spetta il beneficio. La domanda va inviata entro il mese di maggio, da coloro che raggiungono i requisiti a partire dal 1° gennaio 2025.
Se si adempie con ritardo, la pensione viene posticipata:
- di un mese, se la richiesta viene inviata con un ritardo uguale o inferiore a un mese;
- di 2 mesi, se la richiesta viene inviata dopo un mese ma entro 3 mesi;
- di 3 mesi, se la richiesta viene inviata dopo 3 mesi.