Andare in pensione anticipata è una grande opportunità, ma bisogna fare attenzione alla decurtazione dell’assegno. Potrebbe essere una batosta.
La pensione anticipata è una prestazione economica riconosciuta ai lavoratori dipendenti sia del settore pubblico e del settore privato, e ai lavoratori autonomi. Per poter accedere a questa misura è necessario rispettare determinate condizioni e requisiti anagrafici e contributivi ben precisi.
Tuttavia, oggi vorremmo soffermarci sul rischio a cui vanno incontro i lavoratori che decidono di ritirarsi prima dal lavoro, sfruttando questa grande opportunità. In alcuni casi, infatti, c’è la possibilità di assistere ad una decurtazione dell’assegno pensionistico al quale non viene applicato il tetto massimo di liquidazione.
Pensione anticipata: attenzione alla fregatura
Per andare in pensione di vecchiaia, i lavoratori italiani devono rispettare le condizioni previste dalla riforma Fornero. Ciò vuol dire che è necessario attendere il 67esimo anno d’età e avere versato almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, la legge Fornero prevede anche un sistema che permette ai lavoratori di uscire prima dal lavoro rispettando requisiti contributivi decisamente più alti.
In pratica, in Italia, anche nel 2024, è possibile andare in pensione con 42 anni e 10 mesi di versamenti contributivi, a prescindere dal requisito anagrafico. Stiamo facendo riferimento al sistema di pensione anticipato ordinario che tiene conto solo dei versamenti contributivi.
Tuttavia, nell’accedere a questa forma di pensionamento anticipato ordinario è importante fare attenzione al metodo di calcolo dell’assegno. Se l’assegno riconosciuto al lavoratore è calcolato interamente con il sistema contributivo è possibile assistere ad una decurtazione.
Diversa è la situazione, se la pensione anticipata contributiva viene percepita con il computo in gestione separata. In tal caso, sono previsti i requisiti d’accesso diversi, oltre al fatto che vi è l’applicazione della soglia massima dell’importo.
Ad ogni modo, per accedere alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi non si assiste ad alcun taglio per coloro che maturano i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2023. Purtroppo, sono previste a di quote più penalizzanti per i lavoratori che raggiungono i requisiti a partire dal 2024.
Nello specifico è prevista una riduzione 1/36 per ogni mese in più di permanenza nel mondo del lavoro. Questa regola vale solo per il personale sanitario.
Inoltre, per la decorrenza della pensione anticipata sono previste finestre mobili più lunghe rispetto allo scorso anno, ovvero pari a 9 mesi.