Il sogno di aumentare l’assegno pensionistico può essere realizzato conoscendo i trucchi della ricostituzione contributiva e del supplemento di pensione.
Tanti pensionati lamentano un importo della pensione troppo basso per una vita di qualità. Urge aumentare l’assegno ma come fare? Ci sono due utili strumenti da considerare.
Perché i pensionati fuggono dall’Italia? Con un assegno di mille euro al mese al malapena si soddisfano i bisogni di prima necessità nella nostra penisola mentre in altre nazioni si vive serenamente (in Albania, ad esempio, oppure in Spagna ad Alicante). Chi ha il coraggio di cambiare e volare nemmeno troppo lontano dall’Italia vivrà gli anni del pensionamento con maggiore tranquillità rispetto a chi decide di restare.
L’unico modo per rimanere nella propria nazione di origine e non fare la fame è approfondire due interessanti strumenti che permettono di aumentare l’assegno pensionistico. Parliamo della ricostituzione contributiva e del supplemento di pensione.
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Due trucchi per aumentare l’assegno pensionistico
Iniziamo con la ricostituzione contributiva, una strategia di rideterminazione dell’importo della pensione tenendo conto dei contributi maturati prima della decorrenza del trattamento. Il pensionato può utilizzare questa opzione per correggere anomalie contributive se proviene dalle Gestioni per autonomi, dipendenti o del settore pubblico.
La persona interessata che si dovesse accorgere di mancato conteggio del servizio militare oppure di periodi di malattia non conteggiati al momento della liquidazione della pensione può inviare autonomamente domanda di ricostituzione contributiva tramite il portale dell’INPS. In alternativa è possibile rivolgersi ad un CAF o patronato.
Il secondo strumento è il supplemento di pensione ossia un incremento pensionistico rivolto a chi continua a lavorare dopo essere andato in pensione. Per ricevere l’importo aggiuntivo occorrerà farne domanda. La somma erogata rappresenterà un riconoscimento degli accrediti di contribuzione previdenziali accumulati successivamente al pensionamento. Possono farne domanda i pensionati di diverse Gestioni, inclusi autonomi, dipendenti e lavoratori della Gestione separata INPS.
A differenza del primo strumento, per la richiesta di supplemento di pensione ci sono delle tempistiche da rispettare che variano in base al Fondo di appartenenza. I pensionati dell’Assicurazione Generale Obbligatoria hanno tempo cinque anni per presentare la domanda di supplemento così come gli iscritti alla Gestione Separata INPS.
La decorrenza del trattamento scatta il primo giorno del mese successivo a quello di inoltro della domanda. Ritornando in conclusione alla ricostituzione contributiva, pur non avendo termini di scadenza si consiglia di procedere il prima possibile per accelerare l’elaborazione della domanda da parte dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
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