Con l’attuale sistema pensionistico, che garantisce sempre di meno, è naturale pensare di optare per la previdenza complementare.
Chi desidera dunque aumentare l’importo della pensione di vecchiaia obbligatoria ha la possibilità di muoversi in diversi modi, compreso quello di versare fondi a un ente privato.
Infatti, com’è noto, la previdenza complementare – lo si evince anche dal nome – è un sistema che va ad affiancarsi a quello obbligatorio per il lavoratore gestito dall’INPS. Come per molti altri tipi di impegno finanziario, però, presenta dei vantaggi e degli svantaggi.
Attenzione a quando pensi alla previdenza complementare, ci sono dei rischi che devi conoscere prima di decidere
I lavoratori oltre a cumulare i contributi per la pensione obbligatoria possono anche aderire a un fondo pensione complementare.
Spesso le aziende offrono proprio questa possibilità, e grazie a un fondo aziendale di pensione il lavoratore può versare i contributi e programmare una sicurezza economica futura. Infatti al momento della pensione, il lavoratore può scegliere se ciò che ha investito gli ritorni sotto forma di assegno mensile per tutta la vita o se ricevere il capitale maturato in un’unica soluzione.
I contributi versati al fondo pensione vengono investiti in diversi strumenti finanziari, come ad esempio azioni, obbligazioni e titoli di Stato. La rendita di questi investimenti è ciò che va ad aumentare il valore del fondo pensione.
La previdenza complementare presenta dei vantaggi facilmente intuibili, ovvero:
- aumento della pensione di vecchiaia ordinaria;
- possibilità di dedurre dal reddito imponibile fino ad un centro importo i contributi versati;
- possibilità di sfruttare varie soluzioni e creare una pensione adatta alle proprie esigenze;
- possibilità per gli eredi di riscattare la rendita in caso di decesso precoce del pensionato.
Naturalmente, come ogni altra forma di investimento finanziario, anche la previdenza complementare presenta dei rischi.
Infatti se ad esempio gli investimenti non hanno trovato il “favore” del mercato, il valore del fondo può subire variazioni in negativo. Inoltre anche in caso di andamento favorevole, spesso al lavoratore spetta un tetto di rendita che può essere limitante. Un altro rischio è che non si calcoli bene la rendita totale, che potrebbe terminare prima del decesso del pensionato, lasciandolo così “scoperto” per diversi anni.
Meglio dunque affidarsi a un esperto o calcolare il più accuratamente possibile tutte le variabili a cui si va incontro scegliendo la previdenza complementare.