I lavoratori che svolgono particolari mansioni possono accedere alla pensione anticipata, ma solo se inviano una documentazione all’INPS entro specifiche tempistiche. Ecco quali.
Una particolare categoria che ha diritto ad andare in pensione in anticipo è quella dei cd. lavoratori usuranti.
Si tratta di coloro che svolgono mansioni particolarmente gravose, prestano lavoro notturno, sono addetti alla linea catena, conducono veicoli adibiti al trasporto collettivo con capienza complessiva non inferiore a nove posti.
Per usufruire della pensione usuranti, bisogna possedere almeno 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contribuzione, se lavoratori dipendenti, oppure 62 anni e 7 mesi di età, se lavoratori autonomi. È, inoltre, necessario che la mansione sia stata svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10 di attività lavorativa o per almeno la metà della vita lavorativa totale.
Per i lavoratori notturni a turni, invece, è necessario che l’impiego sia stato svolto per almeno 6 ore dalla mezzanotte alle cinque del mattino, per almeno 64 giorni all’anno.
Con il Messaggio n. 812/2024, l’INPS ha chiarito quali sono gli adempimenti per usufruire della prestazione senza incorrere in decadenze e quali sono le modalità di invio delle domande. Gli interessati, infatti, sono obbligati a presentare all’INPS due richieste: quella di riconoscimento del beneficio e la domanda di pensione vera e propria.
La prima va inoltrata telematicamente all’INPS entro il 1° maggio, per poter andare in pensione a partire dal prossimo anno. Non c’è, dunque, tempo da perdere. Vediamo come si presenta l’istanza.
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Domanda pensione lavori usuranti: cosa succede in caso di ritardo nella presentazione?
I lavoratori addetti a mansioni usuranti che intendono beneficiare della pensione anticipata devono trasmettere la domanda di riconoscimento del diritto direttamente tramite il sito dell’INPS, allegando il Modulo AP45 e una specifica documentazione indicata nella Tabella A del D.M. 20 settembre 2017.
Tale adempimento va eseguito entro il 1° maggio 2024. In caso di ritardo, ci sarà il differimento della decorrenza della pensione di:
- 1 mese, se il ritardo è inferiore o pari a un mese;
- 2 mesi, se il ritardo è superiore a un mese ma inferiore a tre mesi;
- 3 mesi, se il ritardo è pari o superiore a tre mesi.
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In seguito alla presentazione della domanda di riconoscimento del beneficio, l’INPS dovrà comunicare al richiedente se la richiesta è stata:
- accolta. In tal caso, indica anche la prima decorrenza utile della prestazione;
- accolta ma con differimento della decorrenza del trattamento a causa della mancata copertura finanziaria sufficiente;
- rigettata per mancato possesso dei requisiti richiesti.
In caso di accoglimento, poi, il richiedente deve inviare la domanda di pensione vera e propria.