La tassa di soggiorno va pagata da chiunque soggiorni in una città diversa da quella di residenza. In questi casi, però, si può essere esonerati, ecco quali.
La tassa di soggiorno è un’imposta prevista dalla maggior parte delle città italiane. Consiste in una somma di denaro da pagare in caso di soggiorno in una città che non è la propria. L’ammontare varia da luogo a luogo e, in alcuni casi può essere anche pari a 10 euro al giorno.
Esistono, tuttavia, delle ipotesi di esonero dal pagamento della tassa di soggiorno, per alcune categorie di soggetti, come i disabili e i caregivers. Per scoprire se nel luogo in cui ci si trova è previsto l’esonero, bisogna documentarsi direttamente al momento della prenotazione presso la struttura ricettiva oppure contattare gli uffici del Comune interessato. Ma chi può godere dell’agevolazione?
Esonero dalla tassa di soggiorno: a chi spetta e in quali città si applica?
Le categorie di soggetti che rientrano tra gli esenti dal pagamento dell’imposta di soggiorno sono le seguenti:
- i bambini fino a 10 anni, ma in alcuni casi il beneficio è esteso fino ai 14 o ai 18 anni;
- coloro che pernottano presso gli ostelli della gioventù;
- i malati e gli assistenti ai degenti ricoverati presso strutture sanitarie;
- le persone disabili;
- gli accompagnatori dei soggetti malati o disabili;
- gli autisti e gli accompagnatori turistici. Di norma, l’agevolazione spetta a uno ogni 20-25 partecipanti;
- i residenti e, in alcuni casi, gli iscritti all’anagrafe;
- le Forze armate.
Le principali città che stabiliscono l’esonero dalla tassa di soggiorno per i turisti affetti da disabilità e i loro accompagnatori sono: Roma, Milano, Verona, Bologna, Bergamo, Rimini, Firenze, Venezia, Padova e Napoli. Come abbiamo anticipato, non c’è una regola che vale per tutti i Comuni e, dunque, l’applicazione o meno del beneficio dipende dalle decisioni delle Amministrazioni locali.
Anche nei Comuni che non prevedono l’esenzione, i disabili e i caregivers potrebbero evitare il versamento grazie alle disposizioni delle singole strutture ricettive. Per capire se è possibile usufruire dell’agevolazione, bisogna portare sempre con sé i documenti che provano il requisito della disabilità, ossia: il certificato di invalidità, il verbale 104, il documento di identità e il documento ufficiale di accompagnatore.
Chi non possiede con sé la documentazione per l’esonero può esibire, in alternativa, il QR code fornito dall’INPS, che consente di recuperare i verbali di invalidità civile. Può essere conservato, in formato PDF, sul computer o sul cellulare oppure lo si può stampare.