Spiaggia, quali sono le infezioni che si potrebbero contrarre: i dettagli da sapere

Con l’estate arriva il momento di andare a mare e in spiaggia: attenzione però alle infezioni che si potrebbero contrarre

Sono in tantissimi a salutare con gioia l’arrivo dell’estate, la stagione preferita da molti che vede con sè arrivare anche caldo e temperature più alte.

Spiaggia, le infezioni che si potrebbero contrarre
Infezioni da spiaggia, quali possono essere – informazioneoggi.it

L’arrivo dell’estate significa recarsi al mare e andare in spiaggia, per godersi il meritato relax e trascorrere qualche ora abbronzandosi e rinfrescandosi. Proprio recarsi in spiaggia, infatti, è un’attività che va nel segno del relax, del divertimento, ma è bene anche aver consapevolezza prestare attenzione ad un tema importante, ovvero le infezioni che si potrebbero contrarre in tale ambiente.

Sono diversi i fattori che potrebbero portare alle infezioni da spiaggia, ed è  il caso ad esempio dell’acqua contaminata, della sabbia, oppure ancora degli animali marini e dell’igiene personale.

Vi sono dunque delle infezioni comuni in spiaggia che si potrebbero contrarre, come nel caso della dermatite da contatto, che è provocata dall’esposizione a delle sostanze irritanti nell’acqua o sabbia, ad esempio prodotti chimici, piante marine oppure rifiuti. Altra infezione della pelle che si potrebbe contrarre è la follicolite, causata dall’infezione dei follicoli piliferi, spesso generata dai batteri contenuti nell’acqua o nella sabbia.

Per quanto riguarda le infezioni gastrointestinale, la gastroenterite può esser causata dall’ingenzione dell’acqua contenente batteri, virus oppure parassiti, mentre quelle del tratto urinario possono legarsi alla cistite, che potrebbe insorege a causa dell’infezione batterica del tratto in questione, talvolta causata alla sabbia o all’acqua contaminata.

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Spiaggia, quali sono alcune infezioni che si potrebbero contrarre e alcune misure preventive

Proseguendo con alcune delle infezioni che si potrebbero contrarre in spiaggia, come si legge su Microbiologia Italia, per quella legata all’orecchio può essere l’otite esterna, causata dell’infezione del condotto uditivo esterno in relazione ad eventuali funghi o batteri nell’acqua.

Altra eventuale infezione potrebbe essere poi la sinusite, causata dall’infezione dei seni paranasali in relazione ad acqua contaminata inalata. La congiuntivite invece, rispetto alle infezioni oculari, generata da batteri, virus oppure sostanze irritanti nell’acqua.

Occorre sottolineare che per saperne di più e chiarire tutti i propri dubbi, bisogna rivolgersi al personale medico competente, soggetti competenti in materia. Da un punto di vista generale, rispetto a quelle che possono essere alcune misure preventive, di certo vi è l’igiene personale.

E dunque fare la doccia subito dopo aver visitato la spiaggia per eliminare sabbia, sale e potenziali contaminanti, così come lavarsi le mani prima di mangiare e di toccarsi il viso, e poi cambiare il costume bagnato con abiti asciutti, così da prevenire il rischio di infezioni cutanee e del tratto urinario.

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Riguardo le misure preventive, è importante anche proteggersi dall’acqua, evitando l’ingestione di quella di mare, e di usare protezioni, come tappi per orecchie, occhialini da nuoto per la protezione di orecchie ed occhi. Inoltre, non nuotare nelle acque contaminate, verificando prima le condizioni dell’acqua e stando lontani da quelle contaminate.

Occorre anche proteggersi dalla sabbia, facendo ricorso ad asciugamani e stuoie prima di sedersi sulla sabbia e indossando calzature come sandali oppure scarpe da spiaggia. Questi, alcuni dettagli generali e sintetici sul tema, ma si raccomanda di approfondire sia il tema delle possibili infezioni, quanto gli aspetti da conoscere rispetto alle misure preventive, nonché ovviamente i trattamenti, facendo riferimento ad esperti del campo e medici, soggetti competenti in materia.

Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.

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