Sono stati ritirati dei lotti di uova da una nota catena di supermercati, per una possibile contaminazione microbiologica. Cosa fare per evitare danni?
Esselunga ha pubblicato un avviso ai clienti relativo al richiamo di quattro lotti di uova fresche medie con marchio Smart. Si ritiene che la merce possa essere stata colpita da contaminazione microbiologica; il provvedimento, quindi, è stato emanato in via precauzionale, per tutelare la salute dei consumatori.
I soggetti che hanno comprato i lotti in oggetto devono evitare di mangiarle e riportale presso il negozio in cui sono state acquistate, per ottenere il rimborso della somma pagata (senza necessità di presentare lo scontrino). Per fugare tutti i dubbi, Esselunga ha messo a disposizione degli interessati il numero verde 800.21.66.53. Ma in cosa consiste la contaminazione microbiologica e quali pericoli nasconde per l’uomo?
Ritiro uova Esselunga: i suggerimenti per scongiurare la contaminazione
Il richiamo da parte di Esselunga coinvolge quattro lotti di uova, prodotte da Gesco S.c.a. e confezionate in scatole da 10 pezzi. In particolare, si tratta del Lotto 4179019929 (con scadenza 14 settembre 2024), del Lotto 4282789926 (con scadenza 12 settembre 2024), del Lotto 4501159926 (con scadenza 5 settembre 2024) e del Lotto 4736619926 (con scadenza 9 settembre 2024).
Al momento, non si conoscono le specifiche ragioni che hanno portato Esselunga a ritirare i prodotti dagli scaffali dei propri punti vendita, ma è stato comunicato solamente che potrebbe esserci pericolo di contaminazione microbiologica. Si tratta, in realtà , di un fenomeno molto diffuso tra le uova, spesso attaccate da batteri come la salmonella, la listeria monocytogenes, lo staphylococcus aureus e i coliformi fecali, che causano rischiose infezioni.
L’esposizione a tali danni aumenta se le uova non vengono trattate adeguatamente nelle fasi di trasporto e di conservazione.
Per abolire il rischio di contaminazioni, è opportuno conservare le uova in frigo, a una temperatura costante. Nei supermercati, invece, tale prodotto viene lasciato a temperatura ambiente per scongiurare eventuali crepe nel guscio dovute agli sbalzi termici durante il trasporto. Guai, poi, a mangiare uova con il guscio lesionato e attenzione a cuocerle accuratamente. Con la cottura, infatti, si evitano le infezioni.
È utile, infine, imparare a leggere i codici identificativi, perché permettono di capire l’origine del prodotto e la tipologia di allevamento. Il primo numero riporta la modalità di allevamento; lo 0 indica la produzione biologica, l’1 all’allevamento all’aperto, il 2 l’allevamento a terra e il 3 quello in gabbia. Le due cifre seguenti svelano il Paese di origine (ad esempio, per l’Italia si usa “IT“), mentre gli altri numeri segnalano il Comune di produzione, la Provincia e lo specifico allevamento.