I Buoni Fruttiferi Postali e i titoli di Stato vanno inseriti nell’ISEE? Tutta la verità

È stata modificata la normativa relativa alla dichiarazione dei Buoni Postali e dei titoli di Stato nel modello ISEE. Cosa cambia per le famiglie?

La Legge di Bilancio 2024 ha previsto delle importantissime novità sulla modalità di calcolo dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, necessario per accedere alla maggior parte dei Bonus e delle agevolazioni economiche.

modello ISEE
I titoli di Stato e i Buoni Postali vanno inseriti nell’ISEE? (informazioneoggi.it)

Nel dettaglio, è stato abolito l’obbligo di inserire i Buoni Fruttiferi Postali e i titoli di Stato di importo fino a 50.000 euro. Si tratta di una decisione che potrebbe avere conseguenze molto rilevanti per la maggior parte delle famiglie italiane, ma, al momento, non è stata ancora resa effettiva.

Per quale motivo? I ritardi sono causati dall’attesa del Decreto attuativo di modifica del D.P.C.M n. 159 del 2013, ossia il regolamento che specifica quali sono gli elementi patrimoniali da considerare per calcolare l’ISEE. Cosa bisogna fare in attesa del provvedimento? Scopriamolo.

Richiesta modello ISEE: ecco quali dati patrimoniali vanno inseriti

L’ultima Manovra finanziaria ha stabilito l’esclusione dal computo del valore ISEE di alcuni titoli finanziari, come i Buoni del Tesoro (BOT e BTP), i Certificati di Credito del Tesoro (CCT), i Certificati Zero Coupon (CTZ) e i Libretti di Risparmio Postale.

Come abbiamo anticipato, però, bisogna attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto di modifica della vigente normativa sulla determinazione dell’ISEE. Fino a tale momento, i contribuenti dovranno continuare a inserire nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) tutti i dati relativi alla situazione patrimoniale del nucleo familiare interessato.

Dopo la pubblicazione del Decreto in Gazzetta, l’INPS dovrà emanare una circolare contenente le indicazioni sulla nuova presentazione della DSU, indicando quali sono gli strumenti finanziari che non andranno specificati.

In realtà, questa misura non è stata accolta in maniera unanime da tutto il mondo politico, perché ha suscitato anche delle critiche. C’è, infatti, chi ritiene che l’esclusione dei titoli di Stato dalla determinazione dell’ISEE potrebbe creare delle inaccettabili diseguaglianze tra le famiglie, perché i nuclei che hanno risparmi da investire in tali strumenti avrebbero maggiori possibilità di accesso alle agevolazioni economiche (come l’Assegno Unico e Universale e il Bonus luce e gas), a differenza delle famiglie con capacità finanziarie ridotte.

Nonostante tali considerazioni, il Governo ha previsto l’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE nel Decreto PNRR, per tutti coloro che hanno necessità di richiedere il modello ISEE. Quel che è certo è che le famiglie dovranno attendere il 2025 per scoprire se potranno beneficiare della nuova modalità di calcolo ISEE e, intanto, rimane l’obbligo di computare i titoli di Stato e tutti i Buoni Fruttiferi Postali nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche.

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