La Corte di Cassazione ha introdotto un fondamentale principio in tema di richiesta dei permessi 104. Chi potrà beneficiare delle novità?
I lavoratori dipendenti (sia pubblici sia privati) che prestano assistenza a un familiare disabile grave hanno diritto a una serie di agevolazioni in ambito lavorativo. Una di quelle più utilizzata è la facoltà di usufruire di tre giorni di permesso retribuito al mese, frazionabili anche in ore.
Molti potenziali beneficiari, tuttavia, si chiedono se possono ottenere il beneficio anche nell’ipotesi in cui il soggetto affetto da disabilità sia già assistito a tempo pieno da una badante. Al riguardo, la legge non contiene un’espressa previsione e, dunque, è stato necessario l’intervento della giurisprudenza.
In quali casi il diritto alla fruizione dei permessi 104 permane nonostante al presenza di un lavoratore domestico che abita insieme al disabile grave? Scopriamolo.
Permessi 104 anche in presenza di colf e badanti: il principio espresso dalla Cassazione
La Corte di Cassazione ha dovuto specificare se è consentita la fruizione dei permessi 104 ai caregivers anche se il familiare disabile grave è assistito da un badante o colf. La questione è stata risolta dalla sentenza n. 27232/2014, con la quale i giudici hanno sottolineato che la presenza di un lavoratore domestico non limita il diritto ai permessi ai familari, perché la badante o la colf non può assicurare un’assistenza costante quotidiana.
Il motivo sarebbe riconducibile al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori Domestici, che sancisce il diritto ai riposi settimanali e a specifici permessi. Durante la pausa dei lavoratori domestici, quindi, la cura del disabile grave potrebbe essere garantita da un familiare caregiver.
In particolare, il CCNL del Lavoro Domestico stabilisce che le badanti che vivono con il soggetto da assistere hanno diritto a 36 ore di riposo settimanale, delle quali 24 ore da utilizzare la domenica e le rimanenti 12 ore in un differente giorno della settimana. Le badanti, inoltre, possono richiedere dei permessi extra in determinate situazioni (ad esempio, malattia, lutto, infortunio, maternità, studio).
Di conseguenza, poiché i lavoratori domestici non possono assicurare da soli una cura costante e continuativa ai disabili, questi ultimi necessitano anche della presenza di un familiare caregiver che, quindi, ha il diritto di presentare richiesta per i permessi 104 al datore di lavoro.
Ricordiamo, infine, che dal 2022 è in vigore un’importantissima modifica alla disciplina dei permessi 104, grazie alla quale più familiari possono presentare richiesta per la fruizione di tali benefici, per assistere lo stesso disabile. Prima, invece, il diritto era riservato al cd. referente unico.