Un gruppo di scienziati ha lanciato un inquietante allarme sui rischi legati alla trasmissione di un nuovo virus che colpisce il cervello.
Di recente, sul New England Journal of Medicine, sono stati pubblicati i risultati di uno studio condotto da un team di scienziati sugli effetti provocati dal cd. WELV (virus delle zone umide).
Si tratta di un virus riconducibile alla famiglie degli “orthonairovirus” e che verrebbe trasmesso dalle zecche. È stato analizzato, per la prima volta, su un uomo di 61 anni che ha iniziato a manifestare febbre, cefalea, vomito, mancanza di appetito e ingrossamento dei linfonodi, in seguito al morso di una zecca.
Poiché la cura con i normali antibiotici non ha portato alcun miglioramento, i medici hanno pensato che si trattasse di un’infezione virale, confermata dalle successive analisi del sangue effettuate sul paziente. Nei giorni seguenti, decine di persone sono state ricoverate con gli stessi sintomi. La scoperta ha suscitato profonda preoccupazione in tutto il mondo, perché le conseguenze della diffusione del virus potrebbero essere gravissime per la salute dell’uomo.
Il virus trasmesso dalle zecche causa gravissimi danni al cervello
Dalla Cina arriva un nuovo allarme sanitario, questa volta legato alla diffusione di un virus trasmesso dalle zecche, denominato WELV. In seguito al ricovero del “paziente zero”, un uomo di 61 anni morso da una zecca durante la visita in un parco in Mongolia, sono stati individuati altri 20 soggetti con sintomi simili.
I ricercatori dell’ospedale di Liaoning hanno, poi, compiuto dei test sui campioni di sangue di alcune guardie forestali e hanno scoperto la presenza diffusa di anticorpi contro il WELV in numerosi soggetti. Di conseguenza, il nuovo virus potrebbe essere già abbastanza diffuso anche tra soggetti apparentemente sani e che non lamentano alcun sintomo.
Ma perché si teme per questa nuova infezione? Il motivo consiste nella pericolosità degli effetti ad esso collegati, che possono causare danni permanenti ai tessuti e ostacolare la corretta coagulazione del sangue. In alcuni casi, il virus potrebbe distruggere il cervello ed essere potenzialmente letale. Uno dei pazienti, infatti, è entrato in coma.
Come prevenire un’epidemia globale?
La scoperta del WELV, il virus delle zone umide, ha allertato la comunità scientifica mondiale, perché l’infezione veicolata dalle zecche potrebbe impattare enormemente la salute dell’uomo ed essere un pericolo per tutti. Per questo motivo, gli esperti raccomandano la massima sorveglianza, soprattutto nei confronti di coloro che si trovano in Cina, Russia ed Europa centrale e che hanno contatti con animali domestici e selvatici, in particolare pecore, cavalli e maiali. Solo con un controllo costante, si possono bloccare eventuali epidemie e salvaguardare la salute pubblica.