Rivoluzione Assegno Unico: molti non lo riceveranno più, la novità sull’ISEE crea panico tra le famiglie

Il Governo starebbe lavorando a una riforma dell’Assegno Unico e Universale. Le famiglie dovranno dire addio al beneficio?

L’Assegno Unico e Universale per figli a carico è la prestazione che, da marzo 2022, ha sostituito la maggior parte dei precedenti sussidi economici riconosciuti alle famiglie con figli (ad esempio, gli assegni familiari e il Bonus bebè).

assegno unico e universale per figli a carico
Dal prossimo anno, la disciplina dell’Assegno Unico e Universale potrebbe subire delle modifiche (informazioneoggi.it)

La misura spetta a tutte le famiglie che hanno figli fino a 21 anni, a partire dal settimo mese di gravidanza. La sua caratteristica principale risiede nel fatto che viene garantito a prescindere dal valore ISEE e, quindi, anche a coloro che hanno redditi elevati (seppur in misura minore).

Nelle ultime settimane, sono trapelate notizie relative alla possibilità di una riforma dell’Assegno Unico e Universale per figli a carico e le famiglie si chiedono in che modo i cambiamenti incideranno sulle somme spettanti. C’è, inoltre, chi teme un’abolizione della misura. Cosa accadrà? Facciamo il punto della situazione.

Assegno Unico: ecco cosa cambierà con la Legge di Bilancio 2025

L’Assegno Unico e Universale per figli a carico potrebbe essere rimodulato, per consentire ai nuclei in difficoltà di percepire un importo più elevato. In pratica, la prestazione potrebbe essere ridotta per coloro che percepiscono un reddito più ricco.

Per attuare tale riforma, ovviamente, dovranno essere ripensati i requisiti di accesso al sussidio, visto che, attualmente, non è necessaria una DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica). L’unica conseguenza è che, in assenza di ISEE, spetta la cifra minima, ammontante a 57 euro al mese. Questo potrebbe portare alla perdita del diritto all’Assegno per i nuclei familiari che non presentano l’ISEE o che percepiscono un reddito elevato (superiore a 45 mila euro)?

In tal modo, le risorse potrebbero essere spostate dalle famiglie più facoltose a quelle in difficoltà e queste ultime avrebbero la possibilità di ottenere somme decisamente più elevate.

Un’alternativa potrebbe essere quella di non considerare le rate di Assegno Unico ai fini del calcolo ISEE, per consentire a una platea più vasta di persone di richiedere i vari Bonus sociali, come quelli relativi alle forniture di elettricità, acqua e gas. Ad oggi, infatti, l’importo dell’Assegno Unico grava sulla DSU e fa reddito e, di conseguenza, molte famiglie rimangono escluse da tali benefici economici. Si tratta di una vera ingiustizia, se si pensa che molti percepiscono un Assegno elevato proprio perché bisognosi.

Al momento, tuttavia, si tratta solo di ipotesi e indiscrezioni e non ci sono notizie certe su una possibile riforma dei requisiti di accesso ed erogazione della prestazione destinata ai nuclei con figli a carico. Bisognerà attendere la prossima Legge di Bilancio per avere informazioni dettagliate ma, in ogni caso, fino al 1° marzo 2025, non ci saranno variazioni.

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