Pensione anticipata anche per i disoccupati senza NASpI: il segreto che nessuno finora ti ha svelato

Tra le misure che consentono il pensionamento in anticipo c’è l’APE Sociale. Può essere percepita anche dai disoccupati non titolari di NASpI? La verità.

L’APE Sociale è un’indennità erogata dall’INPS, riservata a coloro che sono prossimi al pensionamento e che rispettano una serie di condizioni anagrafiche e contributive. La sua fruizione spetta fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata.

ape sociale
Per ricevere l’APE Sociale bisogna aver percepito l’indennità di disoccupazione? (informazioneoggi.it)

Nel dettaglio, tale misura sarà attiva fino al 31 dicembre 2024 (al momento non si sa se verrà rinnovata) e sarà accessibile a coloro che hanno compiuto, entro tale data, 63 anni e 5 mesi di età e che rientrano nelle seguenti categorie:

  • disoccupati involontari in possesso di almeno 30 anni di contributi;
  • caregivers di un familiare di primo grado disabile grave, che hanno maturato almeno 30 anni di contributi;
  • soggetti con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74% e con almeno 30 anni di contribuzione;
  • lavoratori dipendenti addetti ad attività gravose e rischiose, con 32 o 36 anni di contributi.

Per quanto riguarda la categoria dei disoccupati, uno dei dubbi più diffusi riguarda la necessità della fruizione dell’indennità di disoccupazione NASpI quale requisito aggiuntivo. Possono richiedere l’APE Sociale anche i disoccupati che non hanno mai percepito la prestazione? Al riguardo è intervenuta un’importante decisione della Corte di Cassazione.

APE Sociale senza NASpI: è consentita?

La Corte di Cassazione è intervenuta per risolvere i dubbi relativi alla possibilità che anche i disoccupati non percettori di indennità NASpI possano presentare richiesta per l’APE Sociale. La questione è stata affrontata dalla fondamentale sentenza n. 24950 del 17 settembre 2024, relativa al caso di una lavoratrice che aveva deciso di impugnare il provvedimento dell’INPS di diniego del riconoscimento dell’APE Sociale.

Secondo l’Istituto di Previdenza, l’interessata non poteva usufruire della misura perché non era titolare dell’indennità di disoccupazione. La Corte d’Appello aveva accolto la domanda, precisando come la legge preveda, quale essenziale condizione, soltanto lo stato di disoccupazione.

I giudici della Cassazione, riprendendo la tesi della Corte d’Appello, hanno, infine, affermato il principio in base al quale il diritto all’APE Sociale presuppone il requisito dello stato di disoccupazione, ma non anche quello della percezione dell’indennità NASpI in capo al beneficiario. La legge, infatti, fa solo riferimento alla necessità della cessazione della fruizione dell’indennità.

Per la Suprema Corte, non esisterebbe alcun collegamento tra l’APE Sociale e la NASpI, in virtù della mancata continuità tra le due prestazioni (che si oppongono). Sarebbe proprio l’indicazione alla cessazione dell’indennità di disoccupazione a sottolineare la presenza di una condizione di bisogno, meritevole di tutela. Per tale motivo, la Cassazione ha rigettato il ricorso dell’INPS e ha riconosciuto il diritto della lavoratrice all’APE Sociale.

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