Addio per sempre all’IMU sulla seconda casa grazie a questo semplice documento: scopri subito come presentarlo, i risparmi sono straordinari

Per non pagare l’IMU sulla seconda casa basta presentare un’autocertificazione. Ecco la procedura per ottenere l’esonero.

L’IMU (Imposta Municipale Unica) è la tassa che devono pagare i proprietari di immobili, terreni agricoli e aree edificabili. Sono obbligati anche i titolari di un diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie sull’immobile, terreno o area. Sono escluse dal pagamento dell’IMU le abitazioni principali (le cd. prime case), ossia quelle in cui il contribuente dimora e risiede abitualmente, a condizione che non rientrino nelle categorie catastali di lusso A/1, A/8 e A/9.

esenzione IMU seconda casa
Anche sulla seconda casa spetta l’esenzione dall’IMU (informazioneoggi.it)

IMU seconda casa: un peso sull’abitazione non principale

Ti sei mai chiesto perché possedere una seconda casa in Italia può diventare quasi un “lusso” da pagare a caro prezzo? Uno dei motivi è l’IMU sulla seconda casa, un’imposta che viene percepita come una sorta di tassa sulla proprietà, che va pagata anche se quell’abitazione resta vuota la maggior parte dell’anno. Il concetto alla base dell’IMU, Imposta Municipale Unica, è di tassare il possesso degli immobili, ma quando si tratta della seconda casa, le cose si fanno più gravose.

Diversamente dalla prima casa, che nella maggior parte dei casi è esente, l’IMU per la seconda abitazione ha aliquote più alte, stabilite dai Comuni, e viene calcolata sul valore catastale dell’immobile. Questo valore viene poi rivalutato con specifici coefficienti, e alla fine, a chi possiede una casa per le vacanze o un appartamento che magari non riesce neanche ad affittare tutto l’anno, tocca mettere mano al portafogli. E non è una cifra simbolica: per molti può diventare un vero e proprio impegno economico.

Ora, la domanda è: perché mai una persona dovrebbe pagare una tassa così alta per un immobile che magari usa solo pochi mesi all’anno? Eppure, è proprio questo il ragionamento alla base della legge: la seconda casa è vista come un bene “extra”, un lusso che può giustificare un prelievo fiscale maggiore. Tuttavia, questa visione suscita spesso critiche, perché penalizza chi non usa la seconda casa per fini di puro investimento, ma magari come rifugio per le vacanze o per esigenze familiari.

Pagamento IMU seconda casa

L’IMU si paga due volte l’anno, a giugno e dicembre. Questo porta molti italiani a sentirsi come “spettatori forzati” di un appuntamento immancabile con il Fisco. C’è quasi un’ironia in questa abitudine che, un po’ come il cambio dell’ora legale, ci costringe a fermarci e fare due conti, letteralmente, spostando non solo le lancette ma anche l’attenzione verso le scadenze fiscali.

Alla fine, viene da chiedersi: l’IMU sulla seconda casa è davvero giusta? O sarebbe il momento di ripensare un sistema che spesso colpisce chi, magari, ha fatto sacrifici per concedersi un piccolo angolo di serenità?

Esistono, tuttavia, delle ipotesi in cui è possibile non pagare l’IMU anche sulla seconda casa. Si tratta di un beneficio straordinario, se si pensa che i contribuenti devono fare i conti costantemente con l’aumento delle imposte. Ma chi può usufruire di tale agevolazione?

Esonero dal pagamento dell’IMU: le categorie beneficiarie

Come abbiamo anticipato, si possono ottenere sconti ed esenzioni sull’IMU per la seconda casa. Innanzitutto, la Legge di Bilancio 2020 ha introdotto la riduzione del 50% per gli immobili che sono stati qualificati inagibili o inabitabili e che, dunque, non possono essere utilizzati.

Per ottenere il beneficio, gli interessati devono inviare una dichiarazione al Comune, entro il 30 giugno dell’anno successivo, e allegare la certificazione di inagibilità o inabilità rilasciata da un tecnico abilitato. Lo sconto del 50% sull’IMU, poi, può essere richiesto per i fabbricati con valore storico e artistico, a prescindere dall’uso della struttura.

La riduzione spetta anche per la seconda casa concessa in comodato d’uso gratuito ai figli o ai genitori, a condizione che il contratto sia registrato, che l’immobile venga usato dai destinatari come abitazione principale e che il comodante abbia la residenza anagrafica nello stesso Comune in cui è ubicata la casa in oggetto.

L’IMU al 50% può essere pagata da coloro che non risiedono in Italia ma che percepiscono una pensione nello Stato in cui vivono, mentre lo sconto dell’imposta è pari al 75% nel caso di contratti di locazione con canone concordato.

Ma quando, invece, si è completamente esonerati dal pagamento dell’IMU sulla seconda casa? Nelle seguenti due ipotesi:

  1. immobile assegnato al genitore affidatario dei figli, a cui il giudice ha riconosciuto il diritto di abitazione;
  2. coniugi che vivono in Comuni differenti (ad esempio, per ragioni lavorative) e che possiedono ciascuno una casa di proprietà. Si può ottenere, per entrambi gli immobili, l’esenzione dall’IMU, come ha specificato la Circolare del Ministero dell’Economia delle Finanze n. 3/DF del 18 maggio 2012.
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